Detassazione sul salario di produttività al rush finale: il governo ha tempo fino al 15 gennaio per stabilire i criteri con cui applicare l’agevolazione fiscale sui bonus 2013.
Lo stabilisce la Legge di Stabilità, che stanzia circa 2 mld di euro fino al 2015 per la detassazione dei premi di produzione e delle altre voci in busta paga legate agli incrementi della produttività aziendale (straordinari, notturni…).
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Per attuare lo sgravio fiscale sui bonus 2013 – con finanziamento pari a 950 milioni di euro – dovrebbe essere emanato, entro la metà del mese, il decreto attuativo contenente i termini di erogazione.
Il decreto ministeriale conterrà le modalità di attuazione della norma sul bonus di produttività, specificando i paletti a cui le aziende devono attenersi per evitare “finanziamenti a pioggia” formulando un quadro che privilegi davvero la produttività. Sulla base del decreto, le parti sociali dovranno prevedere specifici accordi da inserire nei contratti.
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Una delle possibili soluzioni per la ripartizione dei fondi è frutto l’accordo fra le parti sociali sui contratti (siglato nel novembre scorso senza la firma della Cgil sulla contrattazione di primo e secondo livello): imprese e sindacati propongono di applicare un’imposta ridotta al 10% sul salario di produttività dei redditi da lavoro dipendente fino a 40mila euro lordi annui con uno sconto fiscale massimo pari a 2mila euro l’anno:
Il bonus 2012 (tassazione al 10%) prevedeva invece un tetto massimo di 2.500 euro annui di detassazione e un reddito massimo di 30mila euro per il lavoratore beneficiario.
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L’accordo fra imprese e sindacati prevede che i contratti collettivi nazionali di lavoro possano destinare parte degli aumenti economici derivanti dai rinnovi contrattuali alla retribuzione degli incrementi di produttività e redditività, definita dalla contrattazione di secondo livello.
=>Detassazione bonus 2013: la proposta di imprese e sindacati
Il decreto del presidente del Consiglio conterrà i principi ai quali dovranno ispirarsi le intese locali, puntando a un meccanismo selettivo per sostenere chi realmente si impegna a incrementare la produttività attraverso la contrattazione di secondo livello (aziendale o territoriale), in base a indici oggettivi che le parti dovranno indicare.
Secondo la Legge di Stabilità (comma 481 art. 1 legge 228/2012), se non si stabiliscono i criteri entro il 15 gennaio 2013 le risorse potranno essere utilizzate per scopi diversi: politiche di incremento della produttività, rafforzamento del sistema dei Confidi, aumento delle risorse del fondo di garanzia per le PMI.
Il limite del 15 gennaio non fa comunque decadere la misura, ma concede solo al governo la possibilità di reimpiegare velocemente i fondi nel caso di mancato accordo fra le parti sociali.