Bilancio: scritture di fine esercizio e chiusura dei conti

di Nicola Santangelo

Pubblicato 30 Novembre 2012
Aggiornato 27 Marzo 2018 09:58

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Chiusura bilancio e scritture di fine esercizio per la determinazione del risultato economico: di assestamento, completamento, integrazione, riepilogo e rettifica.

Per poter definire i risultati conseguiti, in particolar modo quelli economici, è necessario effettuare una serie di operazioni. Si pone, pertanto, l’esigenza di rilevare le scritture di fine esercizio, definite di assestamento.

Scritture di assestamento

Costi e ricavi a manifestazione finanziaria futura: componenti positivi e negativi del reddito d’esercizio il cui movimento avverrà nei futuri esercizi ma che partecipano alla composizione del reddito dell’esercizio in chiusura.

Ammortamenti: parte di un costo pluriennale che si deve attribuire all’esercizio in chiusura.

Costi e ricavi sospesi: componenti positivi e negativi del reddito d’esercizio che sono già stati misurati da una variazione finanziaria ma che non sono totalmente o parzialmente di competenza dell’esercizio in chiusura poiché partecipano al reddito di uno o più esercizi successivi.

Queste scritture sono in genere precedute da scritture di completamento (che rilevano le operazioni non  interamente di competenza dell’esercizio) e seguite dalle quelle di integrazione, riepilogo e chiusura (che determinano il risultato economico).

Scritture di completamento

Esaminiamo adesso le principali scritture di completamento.

Rilevazione interessi e competenze bancarie: si tratta della valutazione degli interessi attivi o passivi di competenza dell’esercizio in corso maturati sul proprio conto corrente.

Fatture da ricevere e da emettere: tale casistica si verifica quando al 31 dicembre l’azienda ha ricevuto o venduto merci o servizi senza aver ricevuto ovvero emesso fattura. In particolare occorre ricordare che gli acquisti di beni e le prestazioni di servizi vengono contabilizzati al momento della ricezione della fattura poiché solo in quel momento è possibile conoscere con certezza l’entità del debito nei confronti del fornitore. Lo stesso ragionamento deve essere fatto per le merci vendute o i servizi prestati.

Svalutazione crediti commerciali: bisogna procedere alla svalutazione dei crediti commerciali nel caso di perdite definitivamente accertate derivanti da annullamento di crediti commerciali resi inesigibili – totalmente o parzialmente – per effetto della chiusura del fallimento o di altre procedure concorsuali nei confronti dei debitori; le perdite che si presume si verificheranno su crediti per i quali è iniziata e non ancora terminata la procedura concorsuale ovvero le situazioni di inesigibilità già verificatesi per le quali l’imprenditore può ragionevolmente ritenere il credito interamente o parzialmente non recuperabile; le perdite che si presume si verificheranno sulla intera massa creditizia commerciale.

=>Leggi come dedurre il bilancio le perdite su crediti

Scritture di integrazione

Fra le principali scritture di integrazione occorre menzionare i ratei e i risconti.

  • I ratei si riferiscono a costi o ricavi la cui manifestazioni finanziaria, certa o assimilata, avverrà nel futuro esercizio ma che risultano essere di competenza dell’esercizio in chiusura.
  • I risconti si riferiscono a costi e ricavi la cui manifestazione finanziaria è avvenuta ma che risultano di competenza di futuri esercizi.

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In sede di chiusura di bilancio occorre determinare la quota del costo di acquisizione di un bene pluriennale affinché possa gravare sull’esercizio in chiusura. Si tratta, in pratica, di diminuire il valore del bene strumentale e inserire tra i componenti negativi del reddito la diminuzione di tale valore. Si parla, in tal caso, di rilevazione delle quote di ammortamento.

L’articolo 2426 del codice civile afferma che il costo delle immobilizzazioni deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in relazione alla loro residua possibilità di utilizzazione. Sotto il profilo contabile si imputano le quote di ammortamento in un conto denominato Fondo ammortamento.

Scritture di rettifica e chiusura dei conti

Con la chiusura dei conti l’imprenditore determina il risultato economico dell’esercizio.

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Per prima cosa si riepilogano nel conto tutti componenti positivi e negativi del reddito dell’esercizio. Quindi si perviene alla determinazione del reddito d’esercizio che può essere positivo o negativo ovvero in utile o in perdita.

L’imprenditore può quindi prelevare tutto l’utile conseguito al netto dei prelevamenti effettuati durante l’anno, o solo una parte. Se invece il risultato economico è negativo, la perdita viene portata in diminuzione del patrimonio netto.

Dopo aver chiuso i componenti positivi e negativi del reddito e destinato l’utile o la perdita occorre provvedere alla chiusura degli elementi attivi e passivi del patrimonio.