Ddl di delega fiscale approdato in Aula alla Camera, dopo il passaggio nelle commissioni, con tante novità soprattutto per piccole imprese, professionisti e autonomi. Il governo ha chiesto la fiducia, quindi l’iter si prevede breve.
Il testo presenta profonde modifiche rispetto alla bozza originaria (consulta schema di Governo e misure previste) e si presenta accorpato in 4 articoli (rispetto ai 17 originari):
- delega al Governo per il riordino fiscale, procedura e disposizione finanziaria.
- Revisione del Catasto.
- Abuso del diritto, evasione ed elusione fiscale.
- Redditi d’impresa e regimi forfettari per contribuenti di minori dimensioni (autonomi e micro-impese).
Reddito d’impresa
Le novità in materia fiscale sul reddito d’impresa sono tutte contenute nell’articolo 4 della Delega. Rispetto alla precedente formulazione, la nuova imposta sul reddito d’impresa IRI (leggi come funziona) si applica solo ai redditi di impresa dei soggetti IRPEF, anche se prodotti in forma associata, risparmiando il lavoro autonomo dei professionisti), (consulta i dettagli sull’emendamento). L’aliquota IRI è allineata a quella IRES (27,5%) e prevede che siano deducibili le somme prelevate dall’imprenditore e dai soci, che invece concorreranno al loro reddito IRPEF (come da impianto originale).
Contribuenti Minimi
Confermata l’istituzione di regimi semplificati per i contribuenti minimi, per i quali si prevede un’imposta forfettaria, con invarianza dell’importo complessivo dovuto. Introdotte «eventuali differenziazioni in funzione del settore economico e del tipo di attività svolta, con eventuale premialità per nuove attività produttive, comprese eventuali agevolazioni in favore dei soggetti che sostengono costi od oneri per il ricorso a mezzi di pagamento tracciabili». Confermata anche la previsione di possibili forme di opzionalità.
>>Vai allo Speciale sul regime dei Minimi
IRAP
Nell’ambito della Delega il Governo è chiamato a chiarire «la definizione di autonoma organizzazione» ai fini della assoggettabilità all’imposta per professionisti e piccoli imprenditori. Si prevede, quindi, un riordino dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, che specifichi meglio applicabilità ed esenzione e fughi i tanti dubbi attuali (leggi le sentenze della Cassazione sull’esenzione IRAP).
IVA
Riordino IVA in base alle direttive europee: i commi 4 e 5 dell’articolo 4 che confermano quanto previsto dal testo originario e prevedono la semplificazione dei sistemi speciali e nuove regole per il regime del Gruppo IVA (rispetto all’attuale regolamentazione dell’IVA di gruppo).
Semplificazioni in vista anche sulle imposte indirette: di registro, di bollo, ipotecarie e catastali, concessioni governative, su assicurazioni e intrattenimenti.
Catasto
Altro capitolo della riforma fiscale è la riforma del Catasto (leggi i dettagli) contenuta nell’articolo 2 della Delega. Cambia dunque il metodo di calcolo delle rendite degli immobili per avvicinarsi ai valori di mercato: Previste agevolazioni per quelli di interesse storico che comportano alte spese di gestione e un impegno nella valorizzazione del territorio.
Confermato anche il coinvolgimento dei Comuni, così come la ridefinizione delle competenze delle commissioni censuarie provinciali e di quella centrale (qui ci sono alcune novità tecniche sui criteri di formazione e di nomina).
La riforma del catasto non dovrà prevedere nessun aggravio IMU (leggi qui) , garantendo che il gettito resterà invariato tramite rimodulazione di aliquote e detrazioni che tengano conto «delle condizioni socio-economiche e dell’ampiezza e della composizione del nucleo familiare, come rappresentate nell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)». Per saperne di più consulta anche lo Speciale IMU
Elusione fiscale e controlli
Tutte le misure su abuso del diritto, contrasto a elusione fiscale ed evasione, controlli e sanzioni, riorganizzazione dell’amministrazione finanziaria sono contenute nell’articolo 3 della delega.
Qui c’era un nodo irrisolto relativo all’accorpamento delle agenzie fiscali (introdotto dalla commissione Bilancio ma bocciato dalla commissione Finanze), risolto da un emendamento presentato dal governo: in pratica, il testo su cui l’esecutivo ha posto la fiducia lascia intatti gli articoli 1,2 e 4 così come modificati in commissione, mentre correggere l’articolo 3 riprendendo la formulazione della commissione Bilancio. Quindi c’è l’accorpamento delle agenzie fiscali: Agenzia delle Entrate e del Territorio, Agenzia delle Dogane e Monopoli.
L’iter in parlamento
Come detto, la richiesta di fiducia alla Camera velocizza l’iter di approvazione (tempi rapidi erano auspicati da più parti, anche dal mondo delle imprese e delle PMI). I voti di fiducia necessari sono quattro (c’è un emendamento per ognuno dei quattro articoli del ddl).
Giovedì 11 ottobre si votano le prime tre fiducie (in mattinata la presentazione degli ordini del giorno, nel pomeriggio dichiarazioni di voto e votazioni), venerdì 12 la quarta fiducia e il voto finale.
La legge andrà poi in Senato.
Come è noto, la delega impegna il governo ad adottare le norme di revisione del sistema fiscale (con uno o più decreti legislativi) entro 9 mesi dall’entrata in vigore.