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Fisco: controlli selettivi su PMI e autonomi

di Barbara Weisz

1 Giugno 2012 15:00

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I criteri per i controlli fiscali e l'accertamento sintetico da parte del Fisco nel 2012 su persone fisiche, lavoratori autonomi, piccole aziende, medie imprese e grandi società: la circolare dell'Agenzia delle Entrate su comportamenti a rischio e strumenti anti-evasione fiscale.

Si inasprisce la strategia anti-evasione a carico di lavoratori autonomi e imprese. E se per le grandi aziende il Fisco ricorre al tutoraggio, per le PMI sono in programma ispezioni su misura, con differenze fra quelle di medie e di piccole dimensioni.

Sono le principali linee guida dell’Agenzia delle Entrate in materia di controlli fiscali e lotta all’evasione fiscale per il 2012, spiegate per filo e per segno della circolare 18/E.

Piccole imprese e autonomi

L’Agenzia delle Entrate riduce la quantità ma affina la qualità degli accertamenti concentrandosi sulla omessa contabilizzazione di ricavi e compensi, ossia la forma più frequente di evasione fiscale e dell’IVA nelle imprese minori e fra i lavoratori autonomi.

A questo fine, intensifica il ricorso alle indagini finanziarie sui conti correnti di esercenti arti e professioni (autonomi), artigiani e piccole imprese di servizi e di commercio al dettaglio.

Per l’analisi del rischio di evasione – utile a determinare i soggetti da controllare – si intensifica il ricorso a 4 strumenti: gli applicativi RADAR, INTERSECO e PANDORA e le liste d’ausilio.

1. RADAR individua attività economiche e soggetti più a rischio di evasione nella platea di soggetti non congrui o “appiattiti” rispetto agli Studi di settore; congrui in seguito ad adeguamento totale significativo; che rientrano nelle categorie degli Studi ma non presentano il modello; soggetti cui non sono applicabili.

In generale sono considerati a rischio i contribuenti in perdita sistemica per più periodi di imposta consecutivi, che dichiarano componenti negativi di reddito (costi residuali) di ammontare significativo, soggetti per i quali gli studi di settore evidenziano valori anomali.

2. INTERSECO viene utilizzato per individuare i titolari di partita IVA  a rischio di omissione dei compensi di lavoro autonomo certificati dai sostituti di imposta nei modelli 770.

3. PANDORA è utile per individuare i contribuenti che hanno omesso di dichiarare, in tutto o in parte, ricavi o compensi da attività di ristrutturazione o consulenza edilizia.

4. Le liste d’ausilio, prodotte centralmente e diramate dalla Direzione Centrale Accertamento, focalizzano sull’incrocio delle comunicazioni clienti-fornitori e dei dati IVA, sui comportamenti anomali nella gestione delle rimanenze di magazzino e in genere sui soggetti su cui si sono registrate anomalie negli anni dal 2007 in poi.

Medie imprese

Nel 2012 sarà controllato 1/5 delle medie imprese italiane, assieme alla Guardia di Finanza e con analisi di rischio a livello locale.

L’analisi del rischio si concentrerà sulle aziende sopra i 25 milioni di fatturato, quelle appartenenti a gruppi societari e sul turn-over di medie imprese nelle singole province, soprattutto in quelle ad alta densità di contribuenti. Il risk core è attribuito in base a indicatori come:

  • assenza di controlli negli ultimi quattro anni;
  • perdite sistemiche, così come definite dall’articolo 24, comma 1, del decreto-legge n. 78 del 2010 (ovvero perdite fiscali non determinate da compensi ad amministratori e soci, per più di un periodo di imposta);
  • almeno due annualità di redditività sensibilmente più bassa rispetto quella media della categoria economica;
  • presenza del rischio di evasione in materia di IVA.

Grandi imprese

Lo strumento principale è il tutoraggio, a cui saranno sottoposte tutte le grandi imprese (circa 3.200, rispetto alle 2mila nel 2011) tramite una approfondita analisi del rischio, propedeutica ad eventuali successivi controlli. Alta l’attenzione su fattori come:

  • pianificazione fiscale aggressiva attuata anche su scala internazionale,
  • politiche di utilizzo strumentale di perdite fiscali,
  • forme di arbitraggio basate sullo sfruttamento di strumenti finanziari complessi,
  • politiche di prezzi di trasferimento non in linea con il principio del valore normale.

Il fisco tiene conto positivamente, nella determinazione del livello di rischio, di comportamenti collaborativi del contribuente, ad esempio nel fornire i dati con trasparenza.

Persone fisiche

Per quanto riguarda le persone fisiche, c’è una particolare attenzione a persone con alta capacità contributivo (patrimoni sopra i cinque milioni di euro). Si privilegia l’utilizzo dell’accertamento sintetico.