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Fuoriuscita dal Regime dei Minimi: esempi pratici

di Nicola Santangelo

Pubblicato 12 Febbraio 2014
Aggiornato 22 Settembre 2015 14:07

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Cosa fare quando si verificano le condizioni che comportano l'uscita dal nuovo Regime dei Minimi: i quali casi avviene la fuoriuscita alla luce dei nuovi requisiti normativi 2011 e della disciplina del 2007.

Cosa fare quando si verificano le condizioni che comportano l’uscita dal nuovo Regime dei Minimi? In quali casi avviene tale fuoriuscita? Vediamo alcuni esempi concreti alla luce dei nuovi requisiti normativi 2011 e della disciplina del 2007.

=> Requisiti di accesso al Regime dei Minimi

Assenza delle condizioni di permanenza

I vincoli di accesso e le cause di esclusione – quali ad esempio i limiti dei ricavi e compensi, l’assenza delle esportazioni o il limite degli investimenti – devono essere monitorati anche durante la permanenza del regime poiché il superamento di anche uno di tali limiti ne comporta la fuoriuscita. Il comma 111 della Legge 244/07 stabilisce che si fuoriesce dal Regime dei Minimi a decorrere dall’anno successivo a quello in cui viene meno una delle condizioni di accesso. Tuttavia, nel caso di superamento del limite dei ricavi o compensi per un ammontare superiore al 50% del limite imposto – ossia nel caso in cui l’ammontare dei ricavi o dei compensi siano superi alla soglia di 45.000 euro – l’uscita dal regime si realizza nel medesimo anno in cui si supera tale importo. Sorge, quindi, l’obbligo di dover di nuovo liquidare l’IVA mediante scorporo dai corrispettivi e versarla secondo le regole ordinarie. Il superamento di tale soglia comporta, inoltre, al contribuente l’obbligo di:

  • istituire i registri IVA previsti dal DPR 633/1972 entro il termine per l’effettuazione della liquidazione periodica relativa al mese o al trimestre in cui è stato superato il limite;
  • adempiere agli obblighi ordinari previsti per le operazioni effettuate successivamente al superamento del limite;
  • presentare la comunicazione dati e la dichiarazione annuale IVA entro i termini previsti;
  • versare, entro i termini previsti, l’imposta a saldo risultante dalla dichiarazione annuale relativa all’esercizio in cui è stato superato il limite dei 45.000 euro;
  • annotare i corrispettivi e gli acquisti effettuati anteriormente al superamento del limite entro il termine per la presentazione della dichiarazione annuale IVA.

=> Regime dei Minimi e determinazione del reddito

Contestualmente agli obblighi IVA il contribuente dovrà presentare la comunicazione dei dati ai fini degli studi di settore e dei parametri, versare le imposte IRPEF e IRAP relative all’anno in cui è stato superato il limite risultanti dalla dichiarazione annuale, annotare le operazioni relative alle cessioni dei beni e alle prestazioni di servizi nonché agli acquisti effettuati anteriormente al superamento del limite entro il termine per la presentazione della dichiarazione annuale. Nel caso di superamento di un parametro, la fuoriuscita dal regime si limita solo all’anno successivo. Se, poi, si rispettano nuovamente i parametri, il contribuente potrà rientrare nel regime dei minimi nel secondo anno successivo.

Comportamento concludente

Il comma 110 della Legge 244 del 2007 stabilisce che i contribuenti minimi possono optare per l’applicazione dell’IVA e delle imposte sul reddito nei modi ordinari. Tale opzione è comunicata con la prima dichiarazione annuale da presentare successivamente alla scelta operata, ha durata triennale e resta valida, trascorso il periodo minimo di permanenza nel regime normale, per ciascun anno successivo, fino a quando permane la concreta applicazione della scelta operata ovvero si conclude il quinquennio di applicazione del regime o si raggiunge il trentacinquesimo anno di età. L’opzione può avvenire per comportamento concludente ossia addebitando l’IVA ai propri cessionari o committenti oppure esercitando il diritto alla detrazione dell’imposta.

Fuoriuscita naturale

La fuoriuscita dal Regime dei Minimi, infine, può avvenire per cause naturali, ossia stabilite dalla normativa. Il regime, infatti, può avere una durata massima di cinque anni. Nello specifico, il Regime dei Minimi non può trovare applicazione oltre il quarto periodo d’imposta successivo a quello di inizio dell’attività. Tuttavia tale limite può essere derogato fino al periodo d’imposta in cui il contribuente compirà il trentacinquesimo anno di età.

=> Vai allo Speciale Regime dei Minimi

Esempi di fuoriuscita dal Regime dei Minimi

Un contribuente che ha iniziato l’attività nel 2008 a 32 anni potrà continuare a permanere nel Regime dei Minimi fino al 2012. Quella del 2012 è una data obbligata anche se nel 2010 il contribuente ha superato uno dei limiti imposti dalla normativa e nel 2011, una volta uscito dal regime di minimi, ha operato in regime ordinario. Il contribuente, tuttavia, può rientrare nel Regime dei Minimi nell’anno 2012 per aver rispettato nuovamente i parametri imposti dalla normativa ma l’esercizio passato in regime ordinario non potrà essere più recuperato. Pertanto dopo l’esercizio 2012 dovrà inevitabilmente fuoriuscire dal Regime dei Minimi. Se, invece, il contribuente nel 2008 aveva un’età di 20 anni potrà continuare a operare nel Regime dei Minimi fino al 2022 ossia fino all’anno in cui compirà 35 anni. Il limite dei 35 anni fa riferimento all’intero esercizio per cui anche se il contribuente compirà gli anni nel mese di gennaio potrà comunque fruire del regime agevolato fino alla fine dell’anno.