L’IMU (Imposta Municipale Unica), è entrata in vigore con la manovra finanziaria e coinvolge tutti i contribuenti, compresi imprenditori e professionisti.
La scadenza IMU è fissata al 16 giugno 2012 per quanto per la prima rata di pagamento (la seconda a conguaglio è prevista a dicembre, come la vecchia ICI) mentre per il calcolo dell’imposta municipale unica – ad opera del contribuente – si deve tener conto:
- della formula di base stabilita dallo Stato per calcolare l’IMU in base ad aliquote ordinarie;
- della possibilità per ogni Comune di modificare le aliquote da applicare in aumento o riduzione delle aliquote (come reso possibile dal federalismo fiscale)
- dei nuovi parametri per il calcolo della rendita catastale di ogni immobile (dopo la riforma del Catasto).
Aliquota ordinaria e comunale
La formula base per calcolare l’IMU è: Base Imponibile rivalutata del 5% * Coefficiente di Rivalutazione * aliquota (ordinaria/comunale).
L’aliquota ordinaria è pari a 0,4% per la prima casa e a 0,76% per le altre proprietà.
L’aliquota comunale è variabile: i Comuni possono variarla di ±0,2% sulla prima abitazione e di ±0,3% per le altre proprietà. In sostanza per la prima casa l’aliquota può variare tra 0,2% e 0,6% e per le altre proprietà tra 0,46% e 1,06%.
Criteri e parametri di calcolo
Per calcolare l’IMU si deve partire dalla rendita catastale rivalutata del 5% ed aggiungere un moltiplicatore con coefficiente fisso:
- 160 (abitazioni, box, magazzini e tettoie);
- 135 (terreni agricoli);
- 110 (terreni di coltivatori diretti e imprenditori iscritti alla previdenza agricola);
- 140 (scuole, uffici pubblici, caserme, laboratori artigiani, palestre e stabilimenti balneari);
- 80 (banche e assicurazioni);
- 60 nel 2012 / 65 dal 2013 (immobili produttivi);
- 55 (negozi e botteghe)
A questo punto di applica il moltiplicare dell’aliquota.
Scarica il modello di calcolo IMU
Tuttavia, bisogna evidenziare che la bozza della delega fiscale , attraverso la riforma catastale, introduce nuovi criteri per il calcolo IMU, ideati con l’obiettivo di avvicinare il più possibile il valore di catasto a quello di mercato valutando metri quadri effettivi, distanza dal centro storico e classificazione catastale.
L’IMU sarà calcolata sul numero di metri quadri (non sul numero di vani) e sul valore fiscale dell’immobile, che da ora in poi terrà conto anche dell’ubicazione e delle condizioni dello stabile, in pratica del valore di mercato.
Inoltre, è prevista una nuova classificazione degli immobili iscritti al Catasto, ossia una riclassificazioni degli edifici.
IMU tassa statale
Come ribadisce il presidente dell’Anci, Graziano Delrio, al termine dell’Ufficio di presidenza dell’Associazione, l’IMU è una tassa municipale ma anche statale: il 50% degli introiti ad aliquota base va allo Stato, e la manovrabilità dell’aliquota servirà a compensare i tagli che il Governo ha imposto ai Comuni.
In altre parole, prosegue l’Anci, «i sindaci non potranno erogare maggiori servizi a fronte dell’aumento delle aliquote. I sindaci sono costretti ad aumentarle per ripianare i tagli a livello centrale. È importante che i cittadini lo sappiano».