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Vendita online: quando si tassa come impresa

di Anna Fabi

24 Novembre 2020 09:00

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Normativa e sentenze di Cassazione che definiscono quando le vendite online configurano un reddito d'impresa soggetto a tassazione.

Sono sempre più numerosi i soggetti privati che, per arrotondare o sondare un le opportunità di un mercato in espansione, si dedicano all’e-commerce con un proprio e-store o tramite piattaforme di intermediazione: spesso questa non è l’attività di lavoro principale e pertanto si potrebbe essere portati a credere che i guadagni da essa derivanti non costituiscano reddito d’impresa. Ebbene, non sempre è così.

Vendita abituale

Un nuovo pronunciamento della Suprema Corte (Cassazione, sezione tributaria, ordinanza 26554/20 del 23 novembre) conferma i precedenti orientamenti in base ai quali, se la vendita online non è occasionale ma abituale, i guadagni derivanti dalle cessioni effettuate sul Web non possono essere qualificati come redditi diversi o “redditi occasionali”, autorizzando l’attività impositiva dell’ufficio.

Esercizio per professione abituale

Uno dei primi pronunciamenti, espresso dalla Commissione tributaria di Firenze (sentenza 03/19/2012) già chiariva il punto:

«la nozione tributaristica dell’esercizio di imprese commerciali non coincide con quella civilistica, giacché l’art. 51 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 intende come tale l’esercizio per professione abituale, ancorché non esclusiva, delle attività indicate dall’art. 2195 cod. civ.» come “attività intermediaria nella circolazione dei beni”, svolta in modo abituale ancorché non esclusiva, anche se non strutturate in forma di impresa.

Al contrario, il requisito organizzativo è alla base della qualificazione civilistica di impresa (Cassazione, sentenza 27211/2006).

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E-commerce come attività d’impresa

Pertanto, per il Fisco si configura l’attività di impresa ogni qualvolta vi sia un numero rilevante di transazioni di e-commerce che evidenzino una certa abitualità.

I derivanti proventi sono considerati automaticamente redditi di impresa. Chi vende online, praticando una vera e propria attività d’impresa deve quindi dichiarare ai fini delle imposte dirette, IVA e IRAP, i ricavi derivanti da tali transazioni poiché ritenuti redditi derivanti dall’esercizio di impresa commerciale.

Vendite su eBay

Secondo la Corte, dunque, anche chi vende su eBay con grandi volumi opera come un’impresa commerciale:

l’attività di intermediazione svolta con eBay è qualificabile come reddito di impresa e, solo nel caso di prestazioni occasionali come definite al comma 2 dell’art. 61 del D.P.R. 276/2003, i compensi percepiti rientrano nella categoria dei redditi diversi ex art. 67 del TUIR.

Né basta la buona fede del contribuente che ritiene fiscalmente irrilevanti i trasferimenti tra privati.