Per il 2012 l’Amministrazione finanziaria ha dichiarato guerra aperta all’evasione fiscale, inasprendo i controlli e mettendo in campo nuovi potenti strumenti tra cui il tanto temuto Redditometro, quello che più spaventa anche i contribuenti onesti.
Nel Redditometro 2012 andranno a confluire i più disparati dati al fine di presumere la capacità di spesa dei contribuenti. In tutto sono 100 le voci di spesa prese in considerazione dal Fisco: se quanto si spende supera quanto si dichiara (anche in funzione del nucleo familiare e dell’area geografica in cui si risiede) supera del 20% il reddito dichiarato l’Agenzia farà scattare l’iter che può portare all’accertamento esecutivo.
In questo caso il contribuente dovrà essere in grado di fornire una dimostrazione di come ha acquisito le risorse necessarie per mantenere il proprio tenore di vita.
La paura per molti piccoli e medi contribuenti è che la ricerca spasmodica di evasori fiscali possa portare ad una sorta di caccia alle streghe, andando a colpire proprio gli onesti, visto che per chi percepisce redditi da lavoro inferiori, è molto più facile sforare il tetto del 20% rispetto a chi incassa migliaia di euro l’anno e difficilmente realizza spese di pari o superiore entità.
Anche perché qualora sia necessario avviare un contenzioso con il Fisco, la somma contestata va erogata comunque, a meno di avviare le complicate procedure per la richiesta di sospensiva, per poi eventualmente richiederla indietro in caso di vittoria. A questo punto si entrerebbe nella folta schiera di coloro che attendono per i ritardi nei pagamenti dalla PA.
La psicosi da accertamento sintetico è poi alimentata dal fatto che non c’è nessuno che controlli l’operato del “controllore”, anche se all’Amministrazione va riconosciuto di aver implementato controlli interni volti ad evitare tali situazioni.
Insomma, anche cittadini, professionisti e imprenditori onesti potrebbero incorrere in problemi con il Fisco, o perlomeno essere chiamati a giustificarsi di fronte all’Amministrazione finanziaria per colpa degli strumenti volti a stanare i veri evasori.
Ricordiamo infatti che, oltre al Redditometro, la congruenza tra spese effettuate e redditi dichiarati viene controllata dal Fisco anche attraverso altre misure messe in campo:
- Spesometro
- tracciabilità dei pagamenti
- limite ai pagamenti in contanti
- comunicazioni degli operatori finanziari sui movimenti bancari.