Le agevolazioni fiscali introdotte dalla manovra finanziaria del governo Monti, in discussione in Parlamento, favoriscono le imprese del Centro Nord e, in particolare, le società di capitale, che risparmiano più delle imprese individuali: i calcoli sono stati fatti dalla Cgia di Mestre, che ha messo a confronto gli ipotetici risparmi sull’Irap di due diverse aziende (ditta individuale e società di capitale) e ha poi fatto un analogo esercizio ipotizzando che la società in questione si trovi al Nord piuttosto che nel Mezzogiorno.
Costi e risparmi per le imprese
Risultato: una ditta individuale, o società di persone, del Centro-Nord per ogni dipendente sopra i 35 anni risparmia 188 euro. Se la stessa azienda si trova nel Sud, invece, il vantaggio economico scende a 117 euro.
Per un società di capitale i risparmi sono in entrambi i casi più vistosi: se si trova nel Centro Nord ammontano a 232 euro per ogni dipendente over 35, mentre nel meridione si fermano a 183 euro.
I calcoli sono stati eseguiti ipotizzando un’aliquota marginale del 38% e considerando le addizionali regionali e comunali Irpef con aliquota medie rispettivamente del 1,18% e del 0,422%.
E veniamo a un’altra simulazione, che prende in considerazione i dipendenti giovani e le donne (categorie per cui sono previsti ulteriori sgravi dalla manovra).
La ditta individuale del centro nord per ogni giovane o per ogni lavoratrice ha un vantaggio d’imposta pari a 329 euro, quella del sud si ferma a 258 euro. Se invece i giovani impiegati o le esponenti del gentil sesso lavorano in un’impresa di capitale, la riduzione Irap è pari a 402 euro al Centro Nord e a 353 euro nel Sud.
Sgravi per imprese: divario tra Nord e Sud
Il motivo? Per quanto riguarda le differenze fra Nord e Sud, spiega Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre «le deduzioni forfettarie sul costo del lavoro sono attualmente più marcate al Sud che nel resto del Paese. Infatti, per le imprese del Centro-Nord la deduzione per ciascun dipendente è pari a 4.600 euro e, con le novità di questi giorni, salirà a 10.600 euro. Nel Sud, invece, la deduzione è di 9.200 euro e con la nuova agevolazione si attesterà a 15.200 euro. L’aumento, in entrambi i casi, sarà di 6.000 euro, ma al Nord questo importo avrà un impatto percentuale, nei confronti delle deduzioni già esistenti , superiore a quello che si registrerà nel Sud».
La ragione del divario che invece si registra fra le pmi individuali e le società di capitale, prosegue Bortolussi, «va ricercata in questa agevolazione introdotta dal Governo Monti. Infatti, si potrà dedurre dalla base imponibile Irpef o Ires la parte dell’Irap relativa al costo del lavoro, al netto di tutta una serie di deduzioni previste dalla legge sull’Irap.
Tuttavia, tra le deduzioni previste, si fa riferimento anche a quella forfetaria di 9.500 euro, che spetta solo alle piccole imprese individuali e/o alle società di persone». Quindi, la nuova misura favorirà maggiormente le grandi imprese».
La manovra stima che la deducibilità dell’Irap sul costo del lavoro valga nel complesso circa 1,5 miliardi nel 2012 e 2 miliardi nel 2013 e nel 2014. A questi bisogna aggiungere le ulteriori agevolazioni per le assunzioni di giovani e donne.
Calcolo delle nuove spese per le famiglie
Quanto al peso che la manovra è destinata ad avere sulle tasche degli italiani, sempre secondo i calcoli della Cgia nel triennio 2012-2014 l’impatto medio su ciascuna famiglia sarà di quasi 2.500 euro, poco più di 830 euro all’anno.
Aggiungendo agli effetti economici della manovra Monti quelli delle due manovre finanziarie estive (di luglio e agosto) si arriva a un costo complessivo per una famiglia media nel quadriennio 2011-2014 pari a 8.266 euro, poco più di 2.000 euro all’anno.
Per un singolo cittadino, invece, il “costo” della manovra Monti è pari a 1038 euro (nel triennio 2012-2014), mentre la somma delle tre manovre comporta un esborso, nel quadriennio (perchè qui si comprende anche il 2011) pari a 3432 euro.