La base imponibile IRAP, sulla quale si calcolano le imposte da pagare, in generale si determinata sottraendo al valore della produzione lorda i costi di produzione ma, in realtà, la determinazione precisa (produzione netta) cambia a seconda della tipologia di impresa o attività e del regime di contabilità. Vediamo una breve sintesi delle diverse modalità per calcolare la base imponibile IRAP.
Imprese in contabilità ordinaria
Le imprese in contabilità ordinaria che determinano il valore della produzione secondo le regole delle società di capitali e degli enti commerciali (articolo 5-bis, comma 2, modificato dall’articolo 16, comma 4, Dlgs 175/2014), calcolano la base imponibile come differenza fra valore e costi di produzione, dai quali però bisogna escludere le seguenti voci (come risultano dal conto economico di esercizio):
- costi del personale: salari, oneri sociali, trattamento di fine rapporto, trattamento di quiescenza e simili, tutti gli altri costi;
- svalutazioni delle immobilizzazioni, svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide;
- accantonamenti per rischi: anche se vengono imputate ad altre voci dello schema di conto economico. Diventano deducibili quando vengono effettivamente sostenuti;
- altri accantonamenti.
Concorrono alla formazione del valore della produzione plusvalenze e minusvalenze derivanti dalla cessione di immobili che non costituiscono beni strumentali all’esercizio di impresa o beni alla cui produzione o scambio è diretta l’attività di impresa. Per quanto riguarda le quote di ammortamento del costo sostenuto per l’acquisizione di marchi d’impresa e a titolo di avviamento, sono ammesse in deduzione in misura non superiore a un diciottesimo del costo, indipendentemente dall’imputazine a conto economico.
=> Esenzione IRAP e autonoma organizzazione
Imprese individuali e società di persone
Le imprese che non calcolano il valore della produzione secondo le regole delle società di capitali, qualunque sia il regime di contabilità adottato, determinano la base imponibile sottraendo a ricavi e variazione delle rimanenze finali i costi di materie prime, sussidiarie e di consumo, merci, servizi, ammortamento, canoni di locazione anche finanziaria dei beni strumentali materiali e immateriali. Non sono deducibili:
- le spese per il personale dipendente e assimilato;
- compensi per attività commerciali e prestazioni di lavoro autonomo non esercitate abitualmente;
- utili spettanti agli associati in partecipazione;
- quota interessi dei canoni di locazione finanziaria, le perdite sui crediti, l’IMU.
=> Studio professionale: IRAP sulla ristrutturazione
Altre imprese
- Imprese in regime forfettario: calcolano la base imponibile aumentando il reddito d’impresa, determinato forfettariamente, dell’importo delle retribuzioni e degli altri compensi di lavoro non deducibili ai fini IRAP e degli interessi passivi;
- produttori agricoli: possono scegliere i criteri ordinari, oppure se sommano anche un’attività di agriturismo in regime forfettario, cumulare i dati delle due attività. In quest’ultimo caso, però, non possono operare eventuali compensazioni fra risultati positivi e negativi;
- esercenti arti e professioni: sottraggono dai compensi percepiti i costi sostenuti per l’attività professionale, compreso l’ammortamento dei beni materiali e immateriali ed escludendo interessi passivi e spese personale dipendente.