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Scontrino fiscale: riforma anti-evasione in vista

di Barbara Weisz

Pubblicato 10 Novembre 2014
Aggiornato 17 Novembre 2014 09:54

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Notifica telematica sugli incassi al Fisco invece dello scontrino fiscale e comunicazioni preventive al contribuente su imponibile e adempimenti: i provvedimenti in arrivo dall'Agenzia delle Entrate.

Scontrino fiscale questo sconosciuto tra troppi imprenditori, commercianti e professionisti italiani (a scapito di quelli onesti), che l’hanno sempre fatta franca dinanzi ai timidi annunci di nuove misure di contrasto, poi puntualmente disattesi. Ci riprovano adesso Governo e Agenzia delle Entrate, nel più ampio quadro di riforma (incentrata su tracciabilità dei pagamenti e compliance fiscale) della tassazione, introdotta in parte anche dalla Legge di Stabilità 2015. Come ha spiegato il direttore Rossella Orlandi, nel corso di un dibattito sulla lotta all’evasione alla Camera dei Deputati:

«in prospettiva, l’attuazione della completa tracciabilità comporterà l’abbandono di alcuni strumenti risultati inefficaci (come i misuratori fiscali e le ricevute fiscali), con minori oneri per le imprese ed il progressivo abbandono di controlli massivi sul territorio da parte dell’amministrazione finanziaria».

=> Ecco la Riforma Fiscale 2015 nella Delega al Governo

Compliance 

In materia di complicance fiscale e controlli la Legge di Stabilità contiene una serie di importanti novità. Da una parte, con il comma 14 dell’articolo 44, si amplia la possibilità di ricorrere al ravvedimento operoso rimodulando la progressione delle sanzioni (introdotto un ravvedimento medio e due molto lunghi) e rendendolo possibile anche in presenza di contestazioni o attività ispettive. Dall’altra, con i commi da 11-13 dello stesso articolo si introducono «nuove e più avanzate forme di comunicazione fra il contribuente e l’amministrazione fiscale, anche in termini preventivi rispetto alle scadenze fiscali», con l’obiettivo di «semplificare gli adempimenti, stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari e favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili».

Tracciabilità dei pagamenti

In materia di tracciabilità dei pagamenti, invece, a favorire l’abbandono dello scontrino fiscale saranno soprattutto le nuove tecnologie che consentono di tracciare le transazioni. In vista ci sarebbe una sorta di scontrino telematico, senza più bisogno di emissione di ricevuta al cliente: tutte le operazioni di incasso verranno inviate in tempo reale all’Agenzia delle Entrate.

=> Fisco 2.0, scontrino telematico e fatture elettroniche

Queste novità inserite nella Legge di Stabilità sono state riprese dal direttore dell’Agenzia delle Entrate che sottolinea come servano a far partire una nuova stagione di compliance fiscale che punti «sull’autocorrezione del contribuente», anche per poter «concentrare il contrasto alle frodi e ai contribuenti meno collaborativi». Un Fisco più selettivo e più concentrato sulla grossa evasione.

Cosa cambia dal 2015

Nella pratica, questo si risolverà a partire dal 2015 nell‘invio al contribuente, da parte dell’Agenzia, di tutti gli «elementi e le informazioni in suo possesso riferibili allo stesso contribuente, acquisite direttamente o pervenute da terzi, e le informazioni utili a quest’ultimo per una valutazione in ordine ai ricavi, compensi, redditi, volume d’affari, valore della produzione e relativi alla stima dei predetti elementi, anche in relazione ai beni acquistati e posseduti». In questo modo, il contribuente viene messo nelle condizioni di «assolvere correttamente a monte ai suoi obblighi fiscali, accompagnandolo nei momenti precedenti e successivi alla presentazione della dichiarazione». Un nuovo flusso di comunicazione fra il Fisco e il cittadino, che verrà precisamente regolamentato dalla stessa Agenzia delle Entrate con appositi provvedimenti dopo l’approvazione delle modifiche inserite in Legge di Stabilità, che mira a:

«trasformare il cittadino in protagonista attivo della propria posizione fiscale».

Particolare attenzione viene infine posta sulle esigenze di semplificazione delle piccole imprese, che hanno bisogno di ridurre gli adempimenti e modernizzare il sistema degli studi di settore:

«possono rappresentare un efficace strumento per indicare preventivamente il potenziale risultato, anche fiscale, che deriva dall’impiego dei fattori della produzione» e «costituire un valido ausilio alle imprese per la propria crescita e la corretta gestione».