TASI 2014 prima e dopo la scadenza: il decalogo

di Barbara Weisz

12 Dicembre 2014 08:34

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TASI in 10 passi per pagare, anche dopo la scadenza: ecco tutte le regole, le novità dell'ultima ora su aliquote e detrazioni in delibera, i modelli di calcolo online e i casi particolari.

Il 16 dicembre è l’ultimo giorno utile per pagare il saldo TASI, in merito al quale i proprietari di immobili e inquilini sono chiamati a districarsi tra mille regole, aliquote, detrazioni e scadenze diverse. Ecco la guida in 10 punti per i contribuenti chiamati all’adempimento, semplificando il più possibile la vita a chi deve pagare, anche in ritardo con maggiorazioni.

=> Speciale TASI:  guide, novità, aliquote, detrazioni

1. Imponibile TASI

Prima ancora di consultare le delibere bisogna calcolare l’imponibile TASI sul proprio immobile, a cui applicare poi le aliquote (stesse regole IMU): rendita catastale rivalutata del 5% (per i terreni agricoli, reddito dominicale rivalutato del 25%) moltiplicato il coefficiente dell’immobile

Tipologia immobile Categoria catastale Coefficiente TASI
Abitazione principale A1-A9 160
Uffici e studi privati A10 80
Collegi e convitti; Case di cura (senza fini di lucro); Prigioni e riformatori; Uffici pubblici; Scuole; Biblioteche e musei; Cappelle e oratori privati; Magazzini sotterranei di deposito derrate B1-B8 140
Negozi e botteghe C1 55
Depositi, cantine e soffitte C2 160
Laboratori artigianali, palestre senza fini di lucso, stabilimenti balneari C3-C5 140
Posti auto, tettoie C6, C7 160
Opifici, alberghi, teatri, case di cura con fine di lucro, palestre con fine di lucro, fabbricati speciali per attività produttive e commerciali, edifici galleggianti, fabbricati per attività produttive agricole D1-D4, D6-D10 65
Banche D5 80
Terreni agricoli 135
Terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti e agricoltori professionali 75

 

2. Delibere

In sede di saldo, è importante verificare che il proprio Comune non abbia cambiato le regole con novità dell’ultima ora. E’ il caso di Venezia, ad esempio, che ha riformulato le aliquote 2014 cosicché bisogna adesso ricalcolare l’imposta totale e scorporare quanto già versato in acconto. Altre novità dell’ultimo momento possono essere le sospensioni di imposta, come a Firenze.

=> IMU e TASI 2014: nuove aliquote e detrazioni nelle principali città

3. Aliquote TASI

A questo punto si deve applicare la corretta aliquota per il proprio immobile, consultando la delibera comunale che deve attenersi alla regola generale sui tetti massimi:

  • Prima casa: 0,25% /0,33%  (con maggiorazione massima dello 0,08%)
  • Prime case di lusso (A1-A9): 0,33% con somma IMU+TASI fino a 0,68%
  • Altri immobili (somma TASI+IMU): 1,06% / 1,14%  (con maggiorazione massima dello 0,08%)

Nel calcolo sulle prime case bisogna inserire anche le pertinenze, massimo tre ma solo se appartenenti ciascuna a categorie catastali diverse. 

=> TASI e IMU: guida alla tassa sulle pertinenze

4. Detrazioni

Dopo aver applicato l’aliquota bisogna vedere se ci sono detrazioni, previste per legge laddove il Comune ha applicato maggiorazioni. L’unico modo per verificarlo è leggere la delibera del Comune (i simulatori online non riescono in genere a tenesi aggiornati su tutti, quindi vanno inserite a mano).

=> Detrazioni TASI nei principali Comuni

5. TASI sulle locazioni

Anche gli inquilini in affitto devono pagare la TASI, privati e aziende, con una quota a loro carico che va dal 10 al 30% a seconda del Comune. Se in delibera non c’è nulla di specifico, si applica il 10%. L’aliquota di riferimento è quella che vale per il proprietario. Diversamente il caso se il Comune ha previsto un’aliquota ad hoc per le locazioni.

=> TASI per inquilini in affitto: guida completa

6. Casi particolari

Esiste una ricca casistica di situazioni specifiche con applicazione dubbia dell’imposta (abitazione assegnata al coniuge, immobili con più proprietari o con diversi inquilini, divisione quote fra proprietario e inquilino…). Per districarsi, ecco alcune risorse utili:

=> Esenzione IMU sui terreni: pronto il decreto

7. Calcolo TASI

A questo punto, sono state applicate tutte le variabili utili a calcolare la TASI. Per aiutare i contribuenti, PMI mette a disposizione uno strumento online, in cui inserire tutti i dati per ottenere la somma finale da versare. Per non sbagliare, infatti, ci si può affidare ai diversi software di calcolo TASI online.

=> Calcolo TASI online: il simulatore su PMI.it

8. Esenzioni

Oltre ai casi di esenzione, in virtù di una scelta dei Comuni (se hanno deliberato TASI zero) non bisogna pagare l’imposta se l’importo dovuto è inferiore al minimale di 12 euro (o anche più, se il Comune ha deciso diversamente).

=> Esenzione TASI: soglie minime per famiglie e imprese

9. Versamento

Il pagamento dell’imposta sui servizi indivisibili si esegue con le stesse modalità dell’IMU, con modello F24 o tramite bollettini postali.

10. TASI in ritardo

Per chi paga dopo il 16 dicembre scattano le sanzioni per il pagamento ritardato. Chi effettua il versamento nei successivi 14 giorni (fino al 30 dicembre) può ricorrere al ravvedimento operoso sprint, con mini sanzione dello 0,2% per ogni giorno di ritardo, a cui aggiungere gli interessi legali sempre dell’1% (verificare eventuali diverse soglie nel proprio Comune). Trascorso il termine scatta il ravvedimento breve fino al 30esimo giorno dalla scadenza (15 dicembre), con sanzione del 3%. Se ci si mette in regola dopo il mese ma entro 1 anno dalla scadenza, si ricorre al ravvedimento lungo con sanzione del 3,75%. Da quel momento in poi scatta la normale sanzione per ritardato od omesso versamento: 30% della tassa non pagata.

Per il quadro completo di tutta Italia: Le delibere sul sito delle Finanze