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POS, come abbattere i costi per imprese e professionisti

di Barbara Weisz

Pubblicato 1 Ottobre 2014
Aggiornato 8 Ottobre 2014 11:09

Tre proposte alla Camera per abbattere i costi di gestione POS per commercianti e professionisti, attraverso misure fiscali e accordi con le banche: richieste PMI e stima delle spese.

POS

Gli obblighi POS per commercianti e Partite IVA scattati per legge da luglio 2014 non prevedono sanzioni contribuendo al clima di incertezza normativa nel campo dei pagamenti elettronici in Italia. Nel frattempo, dal mondo delle PMI e delle Professioni si moltiplicano gli appelli a rivedere la norma sul fronte dei costi, che di fatto ricadono sull’esercente. In discussione alla Camera ci sono tre nuove proposte, con l’obiettivo di rendere la misura effettivamente operativa,  incentivare le transazioni digitali senza appesantire i conti di esercenti e studi professionali (che, diciamolo, a cascata vengono poi trasferiti sul consumatore.

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Proposte

Le proposte di cui si discute prevedono defiscalizzazione sotto forma di credito d’imposta, azzeramento costi per l’esercente, attuazione della proposta europea che prevede commissioni massime dello 0,2% per carte di debito e 0,3% per carte di credito. Infine, rinvio degli attuali obblighi, con esclusione delle nuove attività per due anni e tutti i costi a carico delle banche.

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A Montecitorio, in audizione in Commissione Finanze, Confesercenti ha proposto di innalzare a 50 euro la soglia oltre la quale si è tenuti ad accettare i pagamenti con carte di credito e debito (oggi è a 30 euro), il tutto con entrata in vigore a scaglioni: prima le nuove aziende che aprono dopo gennaio 2016, poi le imprese di grandi dimensioni, infine le PMI. Per abbattere le spese di gestione si propone: istituzione di un credito d’imposta, riduzione dei costi (prezzi calmierati), commissioni fisse ridotte per transazioni medio-basse, detrazioni fiscali.

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Costi POS

  • Federconsumatori ha analizzato i costi che oggi un professionista sostiene installando un POS. In media si stima una spesa annua di 600 euro ma con notevoli differenze a seconda del tipo di apparecchio, condizioni bancarie e altre variabili che intervengono sul mercato.

Il costo di installazione può variare da zero a 150 euro (dipende dal contratto con l’operatore), inversamente proporzionale alle commissioni mensili, che variano con i modelli di POS:

  • Fisso standard: da 25 a 38 euro al mese
  • Adsl/Ethernet: da 40 a 59 euro al mese
  • Cordless: da 40 a 50 euro
  • GPRS/GSM: da 50 a 60 euro al mese

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In più bisogna calcolare le commissioni sul transato (dal 2,5 al 3,5%) e quelle fisse per ogni transazione (da 30 a 50 centesimi). Le Partite IVA possono detrarre queste spese per circa il 50%.