Ci sono 75mila contribuenti che in questi giorni stanno ricevendo lettere del Fisco che segnalano anomalie nel reddito, scostamenti fra quanto dichiarato e spese sostenute (ma non si tratta di comunicazioni da Redditometro, spedite contemporaneamente a 25mila altri contribuenti): è quel che si potrebbe definire un avviso bonario e non un accertamento fiscale. Semplicemente, l’Agenzia delle Entrate – in vista della scadenza per il ravvedimento operoso sulle dichiarazioni 2013 (redditi 2012) – avverte i contribuenti per favorire l’eventuale ricorso a strumenti agevolati per sanare la propria posizione.
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Avvisi da Redditometro
Come distinguere queste lettere da un primo step di accertamento sintetico da Redditometro? Innanzitutto, dalle scadenza a cui si riferiscono: le missive da Redditometro, che pure stanno arrivando ai contribuenti (ne sono state spedite circa 25mila), si riferiscono al periodo d’imposta 2009 e contengono una data precisa in cui il contribuente è invitato a presentarsi per il contraddittorio.
Avvisi bonari
I 75mila avvisi bonari, invece, riguardano le dichiarazioni fiscali presentate nel 2013. «A puro scopo informativo» avvertono che, in base alle informazioni in Anagrafe Tributaria, il contribuente ha effettuato spese «apparentemente incompatibili» con la dichiarazione dei redditi, come si evince dal prospetto allegato contenente le spese anomale su cui si sono accesi i riflettori dell’amministrazione. Il contribuente può anche non fare nulla: non esiste alcun obbligo di risposta. Se però ritiene opportuno, può rispondere all’indirizzo e-mail indicato nella lettera o contattare gli appositi servizi dell’Agenzia delle Entrate a disposizione del contribuente. Nel caso che il Fisco segnali errori che il contribuente ha effettivamente commesso, si può ricorrere al ravvedimento operoso lungo entro il 30 settembre, integrando il modello UNICO PF ricorrendo al ravvedimento operoso e pagando la differenza di imposte non versate con sanzione ridotta del 3,75%.
Fisco amico
Le missive hanno anche l’obiettivo di fornire un’indicazione utile al contribuente per le successive dichiarazioni dei redditi, in questo caso per UNICO 2014. Se qualcuno ha commesso un errore nel 2013 potrebbe ripeterlo anche quest’anno, incorrendo in sanzioni doppie. Opportunamente avvisato, invece, ha il tempo sia di sanare eventuali pendenze passate sia di non ripetere errori successivamente. Dunque, si tratta di un’iniziativa che va verso quella compliance fiscale che è uno dei cardini della riforma prevista dalla delega fiscale (legge 23/2014) nell’ambito della quale sono già stati emanati i primi decreti legislativi del Governo: primi passi della riforma del Catasto (commissioni censuarie per la revisione delle rendite catastali) e Modello 730 precompilato dal 2015.