“Una rivoluzione copernicana nella gestione del rapporto tra Amministrazione Finanziaria e cittadino-contribuente”: così Rossella Orlandi, direttore dell’Agenzia delle Entrate, definisce il passaggio alla dichiarazione dei redditi precompilata, nel corso di un’audizione in commissione Finanze al Senato. Come è noto, il 730 precompilato è previsto dal 2015 dai decreti di semplificazione approvati dal governo in attuazione delle delega fiscale. La novità, almeno in fase iniziale, riguarda lavoratori dipendenti e assimilati, e pensionati. E’ previsto che nei prossimi anni si possa estendere il sistema anche ad altre categorie di contribuenti.
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Modello 730 a domicilio
Nel frattempo, il direttore Orlandi spiega come funzionerà la fase sperimentale e come il Fisco si sta preparando ad affrontarla. L’Agenzia delle Entrate invierà i modelli precompilati ai contribuenti utilizzando i dati trasmessi dai sostituti d’imposta (come il CUD), le informazioni disponibili in anagrafe tributaria (ad esempio, la dichiarazione dell’anno precedente e i versamenti effettuati) e quelle di soggetti terzi (banche, assicurazioni, enti di previdenza).Tutto questo comporta una rimodulazione delle scadenze: i sostituti d’imposta devono inviare il Cud all’Agenzia delle Entrate entro il 7 marzo di ogni anno; è anticipata al 28 febbraio la data di trasmissione di alcuni oneri deducili o detraibili sostenuti l’anno precedente (interessi passivi sui mutui, premi assicurativi, contributi previdenziali, previdenza complementare). E dal 2016 le informazioni in base alle quali il Fisco compila le dichiarazioni verranno integrate con i dati del sistema tessera sanitaria, relativi a spese mediche che danno diritto a detrazioni e deduzioni.
Il 730 precompilato viene trasmesso al contribuente entro il 15 aprile, in via telematica. Quest’ultimo può accettarlo, oppure modificarlo, rettificando i dati oppure inserendo ulteriori informazioni. Può fare queste operazioni direttamente online, utilizzando il sito internet dell’Agenzia delle Entrate, oppure tramite il sostituto d’imposta o ancora attraverso Caf e professionisti abilitati. Attenzione: resta inalterata la possibilità per i contribuenti di presentare la dichiarazione dei redditi con le modalità ordinarie, sia il 730 sia il modello Unico persone fisiche.
Verifiche fiscali
A seconda che il contribuente scelga di accettare o modificare la dichiarazione precompilata, sono previsti diversi iter di controllo. Se il contribuente accetta il 730 senza modifiche, l’Agenzia non effettua alcun successivo controllo. Vengono invece effettuati i consueti controlli formali nel caso in cui vengano modificati dati che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta. Se la dichiarazione è stata modificata attraverso CAF o professionisti abilitati (che naturalmente devono apporre il relativo visto di conformità), le eventuali richieste che seguono il controllo formale andranno inviate all’intermediario. Se quest’ultimo, entro il 10 novembre dell’anno in cui la violazione è stata commessa, invia una dichiarazione di rettifica, paga solo la sanzione, mentre imposta e interessi sono a carico del contribuente. Tutti questi diversi livelli di responsabilità saranno comunque chiariti da un apposito decreto del ministero dell’Economia entro il 30 novembre 2014.
L’evoluzione
In pratica, spiega Orlandi, si passa da un modello comportamentale così sintetizzabile “mi dica, poi io verifico e le faccio sapere nei prossimi anni“, a un modello nel quale l’amministrazione comunica al contribuente che “questo è quanto dovuto e, se per lei va tutto bene, ci vediamo per la prossima dichiarazione“.
Il Fisco si sta già organizzando, predisponendo una serie di simulazioni su come andranno i primi anni. Nel 2015, l’Agenzia delle Entrate prevede che su un totale di quasi 20 milioni di modelli precompilati (per la precisione, 19 milioni 985mila 976), il 28,3% saranno da confermare o modificare, mentre il 71,7% dovranno essere integrati. Nel 2016, i numero di dichiarazioni da confermare o modificare salirà al 54,8%, mentre quelle da integrare scenderanno al 45,2%. Infine, nel 2017 non ci saranno più modelli da integrare.
Nel corso dell’audizione al Senato, il direttore dell’Agenzia ha anche presentato un resoconto di tutti gli interventi di semplificazione fiscale previsti negli ultimi anni per persone fisiche e imprese.
del direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi in commissione al Senato