«Non vi posso dire che abbasserò le tasse, ma posso promettervi che ne renderò più semplice il pagamento»: il premier, Matteo Renzi, ha promesso nuove semplificazioni fiscali davanti alla platea degli industriali di Confindustria di Verona e Vicenza, e il primo passo è atteso per il Cdm di venerdì 20 giugno. Partendo dalla dichiarazione dei redditi precompilata che dovrebbe arrivare nelle case degli Italiani a partire dal 2015. Il primo esame di uno schema di decreto legislativo, relativo a semplificazioni fiscali e dichiarazione dei redditi precompilata, è già stato avviato nel corso dell’ultimo consiglio dei ministri, venerdì 13 giugno.
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Spiega Renzi: «sulla Tasi ci ho capito poco anch’io. Oggi in Italia sembra che si faccia di tutto per rendere complicato pagare le tasse». Sembra che tutto sia finalizzato a rendere il pagamento delle tasse un incubo». Allora, nessuna promessa di tagli fiscali, ma di semplificazione e sburocratizzazione sì. E, sottolinea lo stesso premier, non è poco.
Il primo punto, dunque, è che il 730 arriverà direttamente precompilato a casa, l’Agenzia delle Entrate sta già predisponendo i modelli per 35 milioni di contribuenti, in pratica dipendenti pubblici e privati e pensionati, sulla base del Cud e di una serie di dati conosciuti all’amministrazione finanziaria e utili sia per la determinazione del reddito (ad esempio, cedolare secca), sia per le detrazioni e deduzioni fiscali (come quelle sul mutuo). In pratica, la famosa anagrafe tributaria potenziata proprio da quest’anno con i nuovi dati sui conti correnti, servirà non solo a potenziare i controlli, come già ampiamente previsto, ma anche a migliorare la compliance fiscale, ovvero il rapporto fra fisco e contribuente (sia esso privato o azienda).
E’ un punto, questo, su cui il premier ha particolarmente insistito: il fisco non assomiglierà più a uno stato di polizia, ma piuttosto «facciamo pulizia». Partendo dal presupposto che il cittadino è onesto, e quindi aiutandolo in tutti gli adempimenti fiscali, senza naturalmente evitare, poi, di far scattare tutte le sanzioni del caso quando è opportuno farlo.
Fra l’altro, spiega Renzi, sburocratizzare e semplificare significa anche risparmiare: i contribuenti commettono ogni anno circa un milione di errori formali in dichiarazione, rimediare ai quali costa tempo e denaro. Il tutto, con un occhio particolare alle aziende: l’Agenzia delle Entrate «deve essere il consulente delle aziende», spiega il premier, rovesciando la forma mentale per cui «prima della sanzioni ci deve essere una sorta di diffida, un cartellino giallo» per dirla in termini calcistici.
In vista, oltre alla dichiarazione precompilata ci sono altre misure di semplificazione fiscale: fra quelle più attese, il riordino delle detrazioni e la riforma del catasto. Non ci sarà tutto nel decreto del 20 giugno, solo uno dei primi passi in attuazione delle delega fiscale approvata nello scorso mese di marzo.