Quasi 400 euro l’anno in più per un capannone industriale, mentre il rincaro per i negozianti sarà intorno ai 140 euro: sono i primi calcoli sugli aumenti TASI-IMU 2014 per le PMI, dopo che le modifiche alle tasse sugli immobili contenute nel decreto Salva Roma sono state definitivamente convertite in legge. L’analisi è della Cgia di Mestre, secondo cui il carico fiscale aggiuntivo sugli immobili ad uso commerciale e produttivo previsto per quest’anno sarà di circa 1,6 miliardi di euro.
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Lo studio propone simulazioni relative a dieci Comuni italiani che hanno già pubblicato le delibere 2014 sulla tassazione degli immobili (Aosta, Biella, Brescia, Cremona, Forlì, Macerata, Modena, Pesaro, Pordenone, Sassari) e si concentra in particolare su capannoni e negozi. Il decreto 16/2014 già convertito in legge prevede infatti che i Comuni possano alzare le aliquote TASI di uno 0,08% rispetto ai tetti precedentemente fissati dalla Legge di Stabilità, portando l’imposizione massima sulle prime case allo 0,33% e sugli altri immobili all’1,14%. Ma vediamo i calcoli.I capannoni, nel 2014 pagheranno 393 in media di TASI in più, con un rincaro dell’11,4% sul 2013, ma se si fa il paragone con il 2011 (ultimo anno di applicazione ICI), la maggiorazione sale esponenzialmente all’88,9% (+1,8 miliardi). Quanto ai negozi, l’aggravio 2014 sull’anno precedente è di 137 euro (+17,1%), mentre quello sul 2011 sale al 132,9% (+537 milioni). Ma vediamo cosa succede nella 10 città campione, dove in sette casi le imposte salgono.
Immobili uso produttivo
Per quanto riguarda i capannoni, il rincaro maggiore è a Sassari: +10,5% sui capannoni e +15,7% sui negozi; la delibera prevede un’aliquota TASI dell’1,5% per gli immobili diversi dalla prima casa, da sommare all’IMU che è pari allo 0,8% per i magazzini e i negozi (categorie catastali D1 e C1). La spesa media 2013 di IMU, compresa la maggiorazione TARES, era stata per i capannoni intorno ai 2.300 euro e salirà nel 2014 a 2.600, mentre per i negozi passa dai 1.200 euro 2013 a quota 1.400.
Secondo maggior rincaro a Pordenone, +8,8% sul 2013, seguita da Forlì, +8,4%, Aosta, +6,8%, Brescia, +5,2%, Macerata, +4,6%. Imposta più o meno invariata a Cremona, mentre a risparmiare maggiormente rispetto al 2013 sono le imprese di Modena, con uno sconto IMU sui capannoni del 14,5%, intorno ai 308 euro all’anno. TASI-IMU meno cara anche a Pesaro, -7,6%, e Biella, -4,5%.
Immobili uso commerciale
Per quanto riguarda i negozi, la classifica dei rincari dopo Sassari prosegue con Pordenone, +14%, Forlì, +12%, Aosta, +11%, Brescia, 9%, Macerata, 8%. Anche qui, i commercianti di Modena avranno un vantaggio dell’11% rispetto al 2013, con un risparmio intorno ai 91 euro. Pesaro abbassa le tasse del 4%, Biella dell’1,3%.
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Nei Comuni in cui non ci saranno delibere entro fine maggio, a tutti gli immobili diversi dalla prima casa si applicano le aliquote IMU 2013 e un’aliquota TASI standard dello 0,1%. Dove invece c’è la delibera 2014, l’acconto di giugno si paga in base alle nuove norme. Secondo Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia di Mestre:
«alla luce delle difficoltà finanziarie in cui versano non è da escludere che molte Amministrazioni comunali applicheranno un’aliquota TASI sugli immobili strumentali ben superiore a quella base. E’ bene che i Sindaci facciano attenzione: un ulteriore aumento del carico fiscale sugli immobili produttivi e commerciali potrebbe mettere fuori mercato molte aziende che sono sempre più con l’acqua alla gola per la mancanza di liquidità».