Il pasticcio del blocco DURC per imprese che aderiscono alla definizione agevolata delle cartelle esattoriali si può aggirare con la seguente procedura: prima si opta per l’adesione alla rateazione Equitalia e sopo dopo se ne effettua la sospensione chiedendo la contestuale rottamazione del debito. Il tutto entro marzo, scadenza per aderire al pagamento agevolato delle somme a ruolo. Il problema è infatti il seguente: chi aderisce alla rottamazione delle cartelle risulta con DURC irregolare fin quando non paga la prima rata, ossia luglio.
=> DURC sospeso con la rottamazione cartelle
L’INPS, su segnalazione di consulenti del lavoro e associazioni imprenditoriali, ha risposto confermato il problema: non si può utilizzare l’istanza di adesione alla rottamazione per sbloccare il DURC, perché si tratta di una semplice dichiarazione di intenti.
«Nelle more della definizione del procedimento agevolato la complessiva esposizione debitoria del contribuente continua a permanere e impedisce conseguentemente che sia attestata la regolarità contributiva».
Quindi, niente DURC fino al pagamento della prima rata, che di fatto rappresenta il momento in cui il contribuente inizia a sanare il debito. Però la strada percorribile esiste visto che, contrariamente alla rottamazione, la rateazione non entra in conflitto con il DURC. Quindi, secondo i Consulenti del Lavoro, in relazione alle somme su cui intende chiedere la rottamazione, l’impresa può presentare istanza di rateazione e, dopo aver pagato la prima rata, sospendere la rateazione chiedendo la rottamazione. In questo modo il DURC si sblocca in tempi più brevi (con il piano di rateazione) e si accede alla rottamazione, più conveniente.
Ricordiamo inoltre che, in materia di voci sanabili rispetto all’evasione contributiva, rientrano nella rottamazione le sanzioni su omissione ed evasione dei contributi (che quindi non si pagano), mentre bisogna versare gli interessi di mora.
Attenzione ai tempi: se il debito con Equitalia è inferiore a 60mila euro, la domanda di rateazione viene automaticamente accettata e di conseguenza è possibile riuscire a interrompere il piano e presentare richiesta di rottamazione. Se il debito è superiore l’iter è più lungo, bisogna presentare specifica documentazione rischiando di sforare le scadenze.