Per chi apre oggi una partita IVA, anche in caso di volume di affari massimo di 30mila euro annui, non è più possibile aderire al regime fiscale di vantaggio dei superminimi con tassazione al 5%, che resta in vigore solo nel caso in cui la posizione sia stata aperta entro il 2015, prima della riforma del Regime di Minimi che ha introdotto il regime forfettario.
=> Guida al regime forfettario
Requisiti regime forfettario
I requisiti richiesti per l’accesso al regime forfettario riguardano solo il reddito, che non deve superare il limite previsto per la categoria di attività esercitata (nel caso in cui venga esercitata più di un’attività, il limite di reddito che deve applicare è il più alto), mentre è venuto meno quello anagrafico che vincolava il regime dei superminimi ai 35 anni di età.
Settore di attività | Codice Ateco | Tetto reddito 2015 |
Tetto reddito 2016 |
Coefficiente % |
Industrie alimentari e delle bevande | 10-11 | 35mila euro | 45mila euro | 40% |
Commercio all’ingrosso e al dettaglio | 45 – (da 46.2 a 46.9) – (da 47.1 a 47.7) – 47.9 | 40mila euro | 50mila euro | 40% |
Commercio ambulante di prodotti alimentari e bevande | 47.81 | 30mila euro | 40mila euro | 40% |
Commercio ambulante di altri prodotti | 47.82 – 47.89 | 20mila euro | 30mila euro | 54% |
Costruzioni e attività immobiliari | 41 – 42 – 43 – 68 | 15mila euro | 20mila euro | 86% |
Intermediari del commercio | 46.1 | 15mila euro | 25mila euro | 62% |
Attività dei servizi di alloggio e ristorazione | 55 – 56 | 40mila euro | 50mila euro | 40% |
Attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie,istruzione, servizi finanziari e assicurativi |
64 – 65 – 66 – 69 – 70 -71 – 72 – 73 – 74 – 75 – 85 – 86 – 87 – 88 | 15mila euro | 30mila euro | 78% |
Altre attività economiche | 01 – 02 – 03 – 05 – 06 – 07 – 08 – 09 – 12 – 13 -14 – 15 – 16 – 17 – 18 – 19 – 20 – 21 – 22 – 23 – 24 – 25 – 26 -27 – 28 – 29 – 30 – 31 – 32 – 33 – 35 – 36 – 37 – 38 – 39 – 49 – 50 – 51 – 52 – 53 -58 – 59 – 60 – 61 – 62 – 63 – 77 – 78 – 79 – 80 – 81 – 82 – 84 – 90 – 91 – 92 – 93 – 94 – 95 – 96 – 97 – 98 – 99 |
20mila euro | 30mila euro | 67% |
Tassazione regime forfettario
Dunque, le nuove partite IVA oggi posso optare per il regime ordinario o per quello forfettario, che prevede una tassazione fissa al 15%, su un imponibile pari al 75% del fatturato e spese determinate forfettariamente al 25% del fatturato. Questo significa che non è possibile portare spese in deduzione. In più non è possibile scaricare l’IVA poiché questa non si addebita nelle fatture in uscita.
=> Regime forfetario e chiusura partita IVA
Convenienza regime forfettario
Per capire se conviene applicare il regime forfettario o quello ordinario è dunque utile stimare il volume di fatturato e spesa: se quest’ultimo si prevede inferiore al 25%, il nuovo regime forfettario risulta più vantaggioso. Ad esempio, su un fatturato di 30.000 euro, se le spese non superano i 7.500 euro il regime forfettario risulta essere più conveniente di quello ordinario.
Tra gli altri elementi da considerare ci sono le semplificazioni burocratiche previste dal regime forfettario: niente Spesometro e comunicazioni relative alle operazioni con Paesi black list, niente studi di settore, né ritenute d’acconto, né obblighi di registrazione e tenuta di scritture contabili. I forfettari devono tuttavia certificare i corrispettivi, numerare e conservare le fatture d’acquisto e le bollette doganali, versare l’IVA per le operazioni in cui sono debitori d’imposta, integrando la relativa fattura.