Nuovi strumenti dell’Agenzia delle Entrate per la fatturazione elettronica, da quest’anno incentivata anche per i rapporti fra le imprese: il servizio gratuito “Fattura e Corrispettivi“, che fino ad oggi era disponibile solo per i singoli operatori, è aperto a CAF e professionisti abilitati. Significa, in parole semplici, che gli intermediari possono produrre i file e inviare i dati delle fatture emesse e ricevute dai propri assistiti. Dall’area Corrispettivi, invece, possono accreditare fabbricanti, gestori di registratori telematici e distributori automatici, nonché censire operatori e dispositivi.
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Il servizio è accessibile tramite le credenziali dell’Agenzia delle Entrate, SPID o CNS (Carta Nazionale dei Servizi) e consente, fra le altre cose, di generare, trasmettere e conservare le fatture elettroniche nonché i dati dei corrispettivi. I dati fattura possono essere trasmessi con due modalità:
- per singolo file, che può contenere i dati delle fatture emesse da un soggetto nei confronti di un proprio cliente o delle fatture che un soggetto ha ricevuto (e registrato) da un fornitore;
- per più file, raccolti in una cartella compressa di dimensioni non superiori a 5 megabyte, inviati con un unico upload.
In arrivo, nei prossimi mesi ci sono nuove funzionalità: sarà possibile utilizzare un unico file datifattura per trasmettere i dati delle fatture emesse da un soggetto nei confronti di più clienti oppure i dati delle fatture che un soggetto ha ricevuto (e ha registrato) da più fornitori.
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Ricordiamo che la norma sulla fatturazione elettronica B2B (articolo 1, comma 3, decreto legislativo 127/2015), prevede una serie di semplificazioni e agevolazioni per le imprese che esercitano l’opzione entro il prossimo 31 marzo. Il servizio dell’Agenzia delle Entrate consente anche di esercitare l’opzione per la trasmissione telematica delle fatture e dei corrispettivi (cosa che, con i nuovi strumenti, possono fare anche gli intermediari per conto dei loro clienti), e c’è un’apposita sezione dedicata al monitoraggio dei file trasmessi.
E’ possibile conservare anche le fatture emesse negli anni precedenti, purché il formato sia compatibile, i documenti vengono conservati per 15 anni.