Lo Stato ha incassato 1 miliardo di euro con il pagamento della prima rata del Canone RAI, pagata con le bollette elettriche di luglio: è la prima stima sull’impatto fiscale che ha avuto la riforma del pagamento del Canone RAI ordinario, fornita dal Ministero dell’Economia nelle comunicazioni sul fabbisogno di settembre. Si tratta di numeri largamente inferiori alle attese:
«Gli incassi fiscali hanno evidenziato una crescita di circa 2.400 milioni, che incorpora anche il versamento di quasi 1.000 milioni per le prime rate del canone RAI da parte dei gestori delle utenze elettriche».
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[!–@banner–Il piano industriale RAI prevedeva un incasso 2016 pari a 1,861 miliardi di euro. Con le bollette di luglio, è stato pagato il 70% dell’importo 2016. Quindi, per raggiungere l’obiettivo, avrebbero dovuto entrare 1,3 miliardi. All’appello, mancano incassi per circa 300 milioni di euro. E qui si apre un balletto di numeri.
Il trend sopra descritto, se confermato, porterebbe a un incasso 2016 intorno a 1,4 miliardi di euro, il più basso dal 2012. Considerato che la riforma del Canone RAI in bolletta ha il preciso scopo di colpire l’evasione aumentando il gettito, significa un flop. Il governo, però, continua a sembrare ottimista sul raggiungimento del gettito stimato.
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Il viceministro dell’Economia, Enrico Zanetti, sottolinea che il dato non comprende coloro che pagano il canone con modello F24 (per vari motivi non inserito in bolletta). E’ il caso, ad esempio, degli abitanti delle isole minori, di tutti i contribuenti che non hanno ricevuto l’addebito in bolletta, delle utenze intestate a persone diverse dal contribuente (es.: proprietario di immobile in affitto).
Un elemento non chiaro riguarda le rate a cui si riferisce la cifra fornita dal Ministero: alle bollette di luglio o anche a quelle di agosto? I dati completi dell’Agenzia delle Entrate sono attesi a giorni. Nel frattempo, il direttore dell’Agenzia, Rossella Orlandi, sfodera ottimismo:
«i tendenziali sono ottimi. I dati stanno ancora affluendo. Non c’è ancora una cifra precisa, ma sta andando molto bene».
Secondo la Cgil, il problema è la stima di 22 milioni di utenti RAI a fronte di oltre 1,2 milioni di richieste di esenzione e circa 300mila anziani esenti. Fondamentali saranno i dati ufficiale sul tasso di evasione. Nel 2014, il tasso relativo al Canone RAI è stato del 25%. La TV di stato ha incassato 1,59 miliardi di euro (ma l’importo dovuto era di 113 euro, quest’anno è sceso a 100 euro, differenza che secondo le stime andava compensata con il calo dell’evasione).
Qualche cifra sul tasso di evasione la fornisce un’inchiesta di ItaliaOggi condotta sulle compagnie elettriche: aumento della morosità del 4-5%. Evasione del canone intorno al 20%, che in alcuni casi si traduce anche nel mancato pagamento della quota dell’elettricità.