Chi riceve in bolletta elettrica l’addebito del Canone RAI anche se l’abbonamento televisivo è già pagato con un’altra utenza, deve inviare comunicazione al Fisco per segnalare la circostanza ed evitare la doppia imposizione. Ma ci sono casi in cui non è chiaro cosa succederà da luglio, quando inizieranno ad arrivare le bollette con le precedenti rate del canone 2016.
Vediamo più nel dettaglio i diversi casi.
1) Il contribuente non ha un televisore e ha inviato entro il 16 maggio la comunicazione per l’esenzione (compilando il quadro A): ha diritto a non pagare il Canone RAI, quindi se in bolletta arriva un addebito, è possibile non pagare.
=> Canone RAI, FAQ ed esempi di esonero
2) Il contribuente non ha un televisore e ha inviato la comunicazione fra il 16 maggio e il 30 giugno: questo è il caso più complesso. La norma prevede che l’esenzione valga solo per il secondo semestre, perché il ritardo nella comunicazione fa perdere il diritto all’esonero per i primi sei mesi. Il problema è che il canone RAI 2016 costa 100 euro. Esenzione per il secondo semestre significa che si paga il 50% del canone (quindi 50 euro), o che non si pagano le rate da luglio a ottobre (40 euro)? Con ogni probabilità, la risposta giusta è la prima. Il problema è che le prime sei rate, quelle da gennaio a giugno, verranno addebitate sulla bolletta di luglio, e sono pari a 60 euro. Se il contribeunte ha comunicato, rispettando i tempi, la non detenzione della tv negli ultimi giorni di giugno, che cosa succede con la bolletta di luglio? Ci sono i tempi tecnici per evitare che gli arrivino un addebito superiore ai 50 euro? E, nel caso in cui invece l’importo del canone RAI in bolletta sia superiore, cosa deve fare esattamente? Pagare solo 50 euro, oppure segnalare l’errore all’Agenzia delle Entrate? Su questo punto, si attendono chiarimenti.
=> Esenzione Canone RAI, come inviare il modello
3) Il contribuente non è tenuto al pagamento del canone RAI perché addebitato su altra utenza. In questo caso, il contribuente deve compilare il quadro B della dichiarazione per l’esenzione, adempimento che può effettuare in qualsiasi momento (non necessariamente entro il 16 maggio).
Qui, come si vede, il rischio che arrivi lo stesso l’addebito in bolletta è alto, perché se la comunicazione viene effettuata ad esempio a fine giugno la compagnia elettrica potrebbe non avere il tempo di recepirla per la bolletta di luglio.
Ma il caso è risolto dal decreto dello Sviluppo Economico, in base al quale l’utente può dichiarare che «sussiste altra utenza elettrica per la quale uno dei componenti il nucleo familiare è già tenuto al pagamento».
=> Canone RAI, chi non deve inviare la dichiarazione
In generale, è utile ricordare che le norme impongono trasparenza sulla bolletta, per cui l’utente riconosce quale somma è dovuta per il canone RAI e quale, invece, per l’elettricità. Qui, fra l’altro, si inseriscono una serie di perplessità che con ogni probabilità verranno chiarite dal decreto ministeriale, ma che le aziende elettriche hanno già posto da tempo: cosa succede se l’utente paga la parte relativa all’elettricità ma non il canone RAI? L’azienda elettrica deve effettuare azioni di sollecito? Le imprese ritengono che la risposta sia negativa, ma non ci sono indicazioni precise in questo senso nei provvedimenti legislativi e regolamentari fin qui adottati.