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730 precompilato e rimborsi IRPEF 2016

di Francesca Vinciarelli

29 Aprile 2016 09:30

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Analisi delle opzioni disponibili in caso di credito IRPEF risultante dalla dichiarazione dei redditi precompilata: ecco perché conviene portarlo in compensazione con altri tributi.

Per evitare ritardi nei rimborsi IRPEF risultanti nel 730 precompilato è preferibile utilizzare il credito in compensazione con altri tributi. Questo soprattutto perché in caso di dichiarazioni dei redditi precompilate presentate con modifiche, queste potranno essere soggette a verifiche preventive e per il versamento dei rimborsi bisognerà necessariamente attenderne l’esito.

=> Dichiarazione dei redditi omessa? No alla compensazione

Controlli fiscali

L’eventuale rimborso del credito IRPEF sarà inserito a conguaglio direttamente in busta paga a partire dalla mensilità di luglio o nell’assegno della pensione da agosto o settembre. Il tutto, a meno di slittamenti derivanti dai possibili controlli fiscali che l’Amministrazione Finanziaria potrà effettuare entro 4 mesi dal termine previsto per la trasmissione, oppure dalla data d’invio in caso di ritardo rispetto alla scadenza.

A tal proposito ricordiamo che il 730 precompilato dovrà essere trasmesso all’Agenzia delle Entrate, da soli o tramite intermediario, nella fascia di tempo 2 maggio – 7 luglio, indipendentemente dal fatto che vengano apportate o meno modifiche. I controlli preventivi potranno scattare anche sui 730 precompilati trasmessi da CAF o professionisti abilitati. Nessun controllo verrà invece effettuato in caso di rimborsi derivanti da 730 precompilati trasmessi senza modifiche.

=> Modello 730: le novità sulle compensazioni

Rinvii

Tornando ai rimborsi, l’accredito potrebbe essere rinviato anche in caso di:

  • importo del rimborso superiore a 4mila euro. Compensando il credito con altri tributi il rimborso potrebbe scendere sotto tale soglia, evitando al contribuente sia controlli fiscali che slittamenti nel rimborso;
  • incoerenze nelle modifiche apportate al 730 precompilato. Gli elementi di incoerenza, spiegava l’Agenzia nella circolare n. 12/E/2016, saranno determinati sulla base di alcuni indicatori collegati, ad esempio, alla tipologia e all’entità delle integrazioni effettuate dal contribuente o al maggior rimborso determinato rispetto alla dichiarazione proposta. In sostanza si parla di incoerenze in caso di modifiche eccessive o sospette agli occhi del Fisco.

Rimborsi

Qualora sia tutto corretto, i rimborsi verranno effettuati direttamente dall’Agenzia delle Entrate, e non dal sostituto d’imposta, entro il sesto mese successivo al termine previsto per la trasmissione della dichiarazione, oppure dalla data della trasmissione, se questa è successiva a detto termine.