Conto in Paesi Black List? Sequestro preventivo

di Filippo Davide Martucci

Pubblicato 15 Aprile 2016
Aggiornato 16:32

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Lecito il sequestro preventivo per reato tributario presunto, se non si dichiarano i movimenti bancari in paesi Black List.

Disporre di denaro in Paesi facenti parte della Black List può integrare la presunzione di reato tributario e, di conseguenza, giustificare la richiesta di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente. Lo ha chiarito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 5733 dell’11 febbraio 2016. Nel caso in oggetto, al contribuente veniva contestata l’omissione di indicazione in dichiarazione dei redditi (art. 4, D. Lgs. 10 marzo 2000, n. 74) di elementi attivi (conto corrente presso banca svizzera), evadendo la relativa imposta.

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 Il contribuente contestava che le presunzioni tributarie non possono costituire fonte di prova del reato ma dalla verifica della Guardia di Finanza erano emerse movimentazioni in danaro tramite due intermediari residenti nel Regno Unito e in Svizzera, senza indicare tali attività nelle dichiarazioni citate.

Per quello che riguarda la presunta mancata analisi degli elementi dedotti per contrastare quanto contestato, inoltre, si evidenzia che le giustificazioni addotte dal contribuente per contestare l’addebito erano già state ritenute insufficienti a superare la citata presunzione.

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