Tratto dallo speciale:

Voluntary disclosure come un condono fiscale

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 8 Marzo 2016
Aggiornato 15 Giugno 2017 09:53

logo PMI+ logo PMI+
Le domande di voluntary disclosure presentate al Fisco sono così tante che l'Agenzia delle Entrate pensa di gestirle come condoni fiscali per velocizzare la procedura.

Sono circa 130 mila le istanze di voluntary dosclosure (legge 186/2014) presentate dai contribuenti al Fisco, per lo più arrivate dal Nord Italia. Pratiche che devo essere smaltite dall’Agenzia delle Entrate entro dicembre 2016 e che, secondo le previsioni, porteranno all’emissione di circa 500mila accertamenti.

 => Voluntary a ostacoli: condono e calcoli senza certezze

La “collaborazione volontaria” (voluntary disclosure) è lo strumento previsto dalla legge sul rientro dei capitali dall’estero che consente ai contribuenti che detengono illecitamente patrimoni all’estero di regolarizzare la propria posizione denunciando spontaneamente all’Amministrazione finanziaria la violazione degli obblighi di monitoraggio. Presentando tale denuncia, i contribuenti possono beneficiare di sconti sulle sanzioni (non sulle tasse evase) e un condono penale sui reati connessi all’evasione fiscale delle somme riportate in Italia.

=> Condono penale con la Voluntary Disclosure

E per velocizzare le operazioni sembra che l’Agenzia abbia dato disposizione agli uffici territoriali di prendere a riferimento i calcoli effettuati dai professionisti in fase di trasmissione dell’istanza di collaborazione volontaria.

In sostanza le pratiche della voluntary disclosure verranno gestite come se fossero istanze di condono fiscale, dando fiducia e validando i conteggi fatti dai professionisti. In questo modo l’Amministrazione finanziaria potrà dedicarsi alle altre tipologie di controlli fiscali.