I contribuenti che hanno debiti con Equitalia per importi non superiori a 50mila euro, potranno chiedere una rateizzazione lampo, approvato in modalità automatizzata. Unica condizione: il contribuente non deve essere stato sospeso da un precedente piano di rateazione. La novità è stata annunciata dall’amministratore delegato di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini, nel corso dell’audizione presso la commissione di vigilanza dell’Anagrafe Tributaria della Camera.
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Ruffini non ha fornito dettagli sulla tempistica, assicurando però che si tratta di una possibilità «in corso di prossimo rilascio». Il debitore otterrà la rateizzazione «in tempo pressochè reale rispetto al momento della richiesta», con «la possibilità di pagare la prima rata del piano approvato». Il tetto dei 50mila euro è da considerarsi comprensivo di eventuali rate non pagate relative a piani in essere. Quindi, par di capire, questa nuova possibilità di rateazione può essere concessa anche in presenza di piani già in essere, purché il contribuente non abbia un debito complessivo con Equitalia superiore a 50mila euro.
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Si tratta di uno strumento che Equitalia attiva per proseguire sulla strada della collaborazione con il contribuente intrapresa negli ultimi anni. Ruffini ha anche annunciato che, sempre per facilitare la vita al contribuente anche attraverso l’utilizzo di nuovi strumenti telematici, l’agente della riscossione sarà, accanto all’Agenzia delle Entrate, fra i primi service provider italiani ad utilizzare lo SPID, il sistema pubblico di identità digitale. I cittadini potranno così accedere all’area dedicata sul sito web di Equitalia, che attualmente richiede autenticazione tramite credenziali dell’Agenzia delle Entrate o dell’INPS, senza dover più utilizzare il PIN, ma utilizzando la carta d’identità elettronica o la carta nazionale dei servizi. L’area riservata consente al contribuente di conoscere la propria posizione debitoria, effettuare pagamenti, trasmettere istanze, ad esempio per la richiesta di rateazione.
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In genere, lo sviluppo dei sistemi informativi consente di superare una serie di criticità nel rapporto fra agente della riscossione e cittadino, in termini di chiarezza delle informazioni e di velocità delle procedure. Una delle criticità evidenziate da Ruffini in audizione riguarda anche il rapporto con gli enti creditori, ed è rappresentata proprio dal «lasso di tempo che intercorre fra il mancato pagamento spontaneo da parte del contribuente e la consegna a Equitalia del credito da recuperare (il ruolo), che ha un rilevante impatto sia sulle possibilità di effettivo recupero delle somme sia nei rapporti con i cittadini e le imprese obbligati, visto il tempo trascorso, a risalire all’atto che ha originato il debito e a recuperare, per le verifiche, la relativa documentazione». Altro punto di attenzione, la «mancata disponibilità di elementi che consentano di rendere sufficientemente chiara al debitore la motivazione della pretesa creditoria». Ruffini ritiene che informazioni più dettagliate su importi da recuperare, violazioni contestate, data e modalità di precedenti richieste di pagamento, potrebbero «facilitare l’adempimento del debitore, innalzando il suo livello di consapevolezza e migliorando complessivamente il rapporto e la fiducia dei cittadini nel sistema fiscale».
Un fronte su cui Equitalia registra un miglioramento negli ultimi anni è quello relativo alla percentuale di cartelle esattoriali che vengono annullate dall’ente impositore o per effetto di disposizioni giudiziarie: nei 15 anni dal 2000 al 2015, su circa 250 milioni di documenti emessi, quelli oggetto di un successivo provvedimento di sgravio sono stati circa 30 milioni, con una percentuale del 20,5%. Questa quota, con particolare riferimento ai ruolo emessi dalle agenzie fiscali, si è sensibilmente ridotta dopo il 2010, passando al 13,5%.
Ruffini presenta una serie di richieste per migliorare il servizio di Equitalia: obbligo per tutti gli enti di dialogare con Equitalia attraverso strumenti telematici, possibilità per l’agente della riscossione di accedere direttamente alle banche dati INPS per le informazioni su rapporti di lavoro dipendente e pensionistici, maggiore interoperabilità fra le banche dati degli agenti di riscossione e dei Servizi di pubblicità immobiliare. E conclude sottolineando come l’informatica garantisca la possibilità di avere informazioni in tempo reale da mettere al servizio dun un miglior rapporto fra cittadini e amministrazione fiscale.
Fonte: Audizione Ruffini in commissione alla Camera