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Modelli IVA 2016, le bozze: novità e istruzioni

di Barbara Weisz

18 Dicembre 2015 16:09

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I Modelli IVA 2016, IVA base 2016, IVA 74-bis pubblicati in bozza sul sito dell'Agenzia delle Entrate: ci sono anche le istruzioni per la dichiarazione annuale dati IVA.

iva 2016

L’Agenzia delle Entrate prosegue con la pubblicazione dei modelli dichiarativi 2016 in bozza e, dopo Certificazione Unica e 730/2016, arrivano i modelli IVA: 2016 e base 2016 con relative istruzioni, IVA 74-bis, istruzioni per la compilazione del modello Comunicazione dati. La modulistica 2016 recepisce le novità normative in materia di imposta sul valore aggiunto, a partire da reverse charge, split payment e dichiarazioni d’intento esportatori abituali. Vediamo caratteristiche dei modelli, contribuenti che li utilizzano, novità normative IVA.

=> Dichiarazione dei redditi 2016: bozze 730 e Certificazione Unica

Sottolineiamo innanzitutto che il modello IVA 2016 è utilizzabile dai contribuenti che presentano la dichiarazione in via autonoma e da coloro che sono obbligati a comprendere la dichiarazione IVA annuale nel modello UNICO. Per la dichiarazione annuale IVA è possibile utilizzare, in alternativa, il modello IVA base 2016, che è una versione semplificata destinata a persone fisiche e soggetti diversi dalle persone fisiche con le seguenti caratteristiche:

  • determinano l’imposta dovuta o ammessa in detrazione secondo le regole generali della disciplina IVA e, pertanto, non applicano gli specifici criteri dettati dai regimi speciali IVA quali, ad esempio, quelli previsti dall’articolo 34 per gli agricoltori o dall’articolo 74-ter per le agenzie di viaggio;
  • hanno effettuato in via occasionale cessioni di beni usati e/o operazioni per le quali è stato applicato il regime per le attività agricole connesse di cui all’articolo 34-bis;
  • non hanno effettuato operazioni con l’estero (come cessioni e acquisti intracomunitari, cessioni all’esportazione ed importazioni);
  • non hanno effettuato acquisti e importazioni senza applicazione dell’imposta avvalendosi dell’istituto del plafond di cui all’articolo 2, comma 2, della legge 28/1997;
  • non hanno partecipato ad operazioni straordinarie o trasformazioni sostanziali soggettive.

Non possono utilizzare il Modello IVA base 2016:

  • i soggetti non residenti che hanno istituito nel territorio dello Stato una stabile organizzazione o che si avvalgono dell’istituto della rappresentanza fiscale o dell’identificazione diretta;
  • le società di gestione del risparmio che gestiscono fondi immobiliari chiusi;
  • i soggetti tenuti ad utilizzare il modello F24 auto UE;
  • i curatori fallimentari e i commissari liquidatori tenuti a presentare la dichiarazione annuale per conto dei soggetti IVA sottoposti a procedura concorsuale;
  • le società che hanno partecipato a procedura di liquidazione dell’IVA di gruppo.

Modalità e termini per la presentazione sono le stesse per entrambi i modelli. Il modello IVA 74-bis serve invece per dichiarare le operazioni effettuate nella frazione d’anno precedente la dichiarazione di fallimento o liquidazione coatta amministrativa. Infine la dichiarazione annuale, di cui sono pubblicate le istruzioni, si presenta ogni anno entro fine febbraio riportando tutte le liquidazioni periodiche effettuate nel corso dell’anno ed eventuali altri dati sintetici.

E passiamo alle principali novità normative 2015, con effetti sulla dichiarazione 2016. Innanzitutto, il reverse charge, ovvero la procedura di inversione contabile in base alla quale l’IVA viene pagata dall’acquirente e non dal cedente o prestatore, dallo scorso primo gennaio è estesa ai seguenti settori: lavori di pulizia, demolizione, installazione impianti, completamento di edifici. Tecnicamente, il reverse charge prevede che chi esegue i lavori emetta una fattura senza applicare l’IVA, mentre l’acquirente effettua le dovute integrazioni (aliquota e imposta) e registra il documento sia nel registro delle fatture emesse (o dei corrispettivi) sia nel registro degli acquisti. A queste nuove ipotesi di reverse charge sono dedicati appositi spazi nel quadro VJ del modelli IVA 2016 e IVA base 2016.

=> Reverse charge IVA: circolare applicativa del Fisco

Lo split payment è invece un meccanismo di scissione dei pagamenti che riguarda le operazioni nei confronti della Pubblica Amministrazione: quest’ultima versa direttamente l’IVA al Fisco, mentre il fornitore addebita l’IVA in fattura senza incassarla. Anche in questo caso le operazioni si segnano nel quadro VJ.

=> Split payment IVA: chiarimenti e casi particolari

Per quanto riguarda infine la dichiarazione d’intento, a partire dal primo gennaio 2015, gli esportatori abituali che intendono effettuare operazioni senza applicazione dell’imposta devono trasmettere in via telematica all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione d’intento. Nei modelli IVA è stato inserito l’apposito quadro VI, riservato ai contribuenti che hanno effettuato operazioni non imponibili nei confronti di chi esporta abitualmente, che da quest’anno esporranno nella dichiarazione annuale i dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento ricevute.