La regola generale a cui attenersi per pagare il saldo IMU-TASI di dicembre è la stessa dell’anno scorso: si controlla la delibera comunale in corso di validità (ossia quella da utilizzare per il 2015, anche se è stata emanata nell’anno precedente) e, nel caso in cui le aliquote siano cambiate rispetto a giugno, si effettua la compensazione altrimenti la rata sarà uguale a quella già versata in sede di acconto. Ma, siccome l’intrico IMU-TASI non si smentisce mai, capire qual è la delibera corretta da applicare non è semplice. Vediamo le regole da seguire per il versamento del saldo delle tasse sugli immobili, da pagare entro il 16 dicembre.
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Delibere IMU-TASI
Innanzitutto, il contribuente deve tenere presente che la data fondamentale è il 30 luglio: se il Comune di appartenenza ha deciso nuove aliquote in un periodo successivo, si pagheranno IMU e TASI applicando le aliquote 2014, ovvero le stesse con le quali si è calcolato l’acconto. In pratica, il saldo di dicembre in questo caso sarà uguale alla rata già versata in giugno, sia per l’IMU sia per la TASI.Se però il Comune in cui si trova l’immobile ha approvato nuova delibera prima del 30 luglio, il discorso cambia. In questo caso, bisogna ricalcolare l’imposta totale tenendo conto della nuova aliquota 2015, quindi sottrarre quanto versato in sede di acconto, ottenendo l’importo del saldo da versare in dicembre. Attenzione: non basta che la delibera sia stata approvata entro il 30 luglio, deve anche essere stata pubblicata sul sito del Dipartimento delle Finanze entro il 28 ottobre 2015 (i Comuni avevano tempo fino al 21 ottobre per inviare le nuove delibere al ministero in tempo per la pubblicazione nelle scadenze stabilite).
Quindi, se la delibera con le nuove aliquote IMU-TASI è stata approvata entro il 30 luglio, ma non pubblicata entro il 28 ottobre si applicano le aliquote 2014. Se invece l’iter della delibera 2015 ha rispettato entrambe le scadenze (approvazione entro il 30 luglio e pubblicazione entro il 28 ottobre), allora il saldo di dicembre andrà versato sulla base delle aliquote 2015.
Importo IMU-TASI
L’imposta si calcola come sempre: l’imponibile si ottiene rivalutando la rendita catastale del 5% e applicando il coefficiente relativo alla tipologia di immobile (160 per le abitazioni, 80 per uffici e studi privati, 55 per negozi e botteghe, 65 per immobili d’impresa e via dicendo). A questo punto, si applica l’aliquota valida per il 2015 (e le eventuali detrazioni previste). Bisogna ricordarsi che sulle pertinenze della prima casa (che possono essere al massimo tre) si applica l’aliquota dell’abitazione principale.
In base alla legge, la TASI sull’abitazione principale non può superare il 2,5 per mille, mentre la somma IMU-TASI sugli altri immobili ha un tetto dell’1,06%. I Comuni possono aggiungere una maggiorazione dello 0,8 per mille, sulle aliquote della prima casa, oppure su quelle relative agli altri immobili, oppure spalmandola su entrambe. Quindi, è possibile che la TASI prima casa arrivi al 3,3 per mille, e in questo caso non sarà applicata nessuna maggiorazione all’IMU. Oppure, la somma IMU-TASI sugli immobili diversi dalla prima casa potrà arrivare all’11,4 per mille, in questo caso la TASI sulla prima casa non dovrà superare il 2,5 per mille.
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C’è un’ultima precisazione da fare, su una norma inserita in Legge di Stabilità che potrebbe creare confusione: la finanziaria per il 2016 proroga al 30 settembre il termine per l’approvazione delle delibere IMU-TASI. La Legge di Stabilità però entra in vigore dal primo gennaio, quindi questa proroga non si può utilizzare per il saldo di dicembre 2015. E’ stato ipotizzato che i Comuni possano, in gennaio, prevedere una sorta di mini TASI, simile alla mini IMU applicata nel 2014, per recuperare la differenza di gettito. Ma si tratta, al momento, solo di un’ipotesi. La cosa importante da ricordarsi è che il saldo di dicembre si paga tenendo conto delle aliquote approvate entro il 30 luglio e pubblicate sul sito del ministero delle Finanze entro il 28 ottobre.
Per approfondire, le delibere 2015 pubblicate sul sito delle Finanze