Le complicazioni in materia di IMU e TASI non smettono di stupire: la proroga nella Legge di Stabilità per le delibere dei Comuni sulle aliquote 2015 non ha effetto sull’anno in corso, perché la manovra entra in vigore nel 2016, ma potrebbe portare a una “mini-TASI“ da pagare in gennaio, come è successo nel 2014 con la mini IMU. In pratica, i Comuni che hanno emesso le delibere nel periodo compreso fra fine luglio (il termine ordinario) e fine settembre (scadenza prorogata dalla Stabilità 2016), potrebbero decidere di effettuare un conguaglio.
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La questione è la seguente: il 16 dicembre bisogna pagare il saldo TASI 2015.
- Nel caso in cui l’aliquota comunale sia stata decisa dall’amministrazione entro luglio, il contribuente pagherà l’imposta sugli immobili aggiornata con le aliquote 2015.
- Se il Comune ha deliberato in un periodo successivo ma entro settembre, in dicembre i proprietari di immobili pagheranno sulla base delle aliquote 2014 (la proroga non può avere effetto) ma in gennaio potrebbero essere chiamati a recuperare la differenza con quelle deliberate nel 2015, attraverso una mini TASI.
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Se la proroga resterà nella Legge di Stabilità il meccanismo sarà quello descritto. Non si esclude che, per evitare questo scenario, il legislatore decida di inserire la proroga in un’altra norma che entri in vigore immediatamente, consentendo quindi di applicare le nuove aliquote già con il saldo di dicembre.
Nell’attesa di conoscere le decisioni del Governo, per i contribuenti resta l’incertezza relativa all’importo TASI da pagare in dicembre o in gennaio. L’ennesima complicazione di un’imposta, quella sulla casa, già abbastanza intricata: centinaia di aliquote diverse nei Comuni, con detrazioni ed eccezioni varie sulle tipologie di immobili, per non parlare del fatto che le imposte sono due (TASI e IMU) e bisogna sommarle.
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Secondo i calcoli della UIL, i Comuni in cui le delibere in ritardo cambiate fra agosto e settembre (nei quali si inserisce il meccanismo che potrebbe portare alla mini TASI di gennaio), sono 844. Fra gli altri, Napoli, Avellino, Frosinone, Mantova, Matera, Rieti, Terni, Trieste, Verbania (non sempre si tratta di aumenti). Le delibere “estive” sono 2.188 di cui 569 riguardano solo la TASI. Le altre (circa 1500) riguardano invece le imposte sulla casa, IMU o TASI.
Concludendo: la prima cosa che i contribuenti devono fare è controllare se il Comune in cui è ubicato l’immobile per il quale devono pagare la tassa sia fra quelli che hanno emesso una nuova delibera dopo fine luglio ma entro il 30 settembre. In questo caso, se la proroga resterà inserita in Legge di Stabilità pagheranno il saldo di dicembre applicando l’aliquota 2014, ma non si esclude che possano poi essere chiamati, in gennaio, a pagare un conguaglio. Altro rischio, secondo la UIL, è che i Comuni decidano di recuperare il mancato gettito tramite un aumento di TARI o addizionali IRPEF.