Se da un lato la Legge di Stabilità prevede riduce TASI e IMU nel 2016, dall’altro è in arrivo un probabile aumento TARI. Per due motivi: il primo è che il decreto enti locali (Dl 78/2015) permette ai Comuni di far gravare su tutti i contribuenti il mancato pagamento dell’imposta sui rifiuti e altri tributi evasi negli anni precedenti; il secondo è la fine del periodo transitorio concesso dalla legge istitutiva della TASI (Dl 16/2014) , che dunque rende non più applicabili quei margini di flessibilità ai Comuni al fine di non imporre tasse troppo elevate. Unica consolazione, le imprese vedranno scendere IRAP e tasse sui redditi. Vediamo tutto.
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Aumento TARI
Il comma 7 dell’articolo 9 del decreto enti locali (convertito con la legge 125/2015) prevede che fra le componenti di costo che formano la TARI vadano considerati anche
«gli eventuali mancati ricavi relativi a crediti risultati inesigibili con riferimento alla tariffa di igiene ambientale, alla tariffa integrata ambientale, nonché al tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES)».
Significa che i Comuni potranno distribuire su tutti i contribuenti i mancati introiti derivanti dall’evasione sulle tasse rifiuti degli anni precedenti (TARES, TIA e via dicendo).
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Aumento TARI per fine periodo transitorio
Pesante anche l’effetto sulla TARI 2016 prodotto da un’altra norma, il Dl 16/2014, che indica il metodo per calcolarla. Per evitare un aumento eccessivo della tassa sui rifiuti nel primo anno di applicazione, stabiliva un periodo transitorio 2014-2015, che concedeva ai Comuni un margine di flessibilità del 50% sui coefficienti previsti per determinare il tributo. Ebbene, il periodo in questione termina il 31 dicembre, quindi dal 2016 i Comuni che avevano utilizzato la flessibilità non potranno più farlo, rientrando nei limiti stabiliti dal Dl 16/2014, e alzeranno l’imposta. Inoltre, il periodo transitorio consentiva di non considerare il numero dei componenti del nucleo familiare, che invece ora va necessariamente inserito. Anche qui, nei Comuni che avevano compiuto scelte più favorevoli per i contribuenti, utilizzando i margini di flessibilità previsti per non alzare eccessivamente l’imposta, dovranno nel 2016 adeguarsi alla nuova norma.
Vantaggio IRAP imprese
L’aumento TARI 2016, nei Comuni in cui verrà applicato, andrà però a vantaggio di altre imposte, ma solo per imprese e autonomi: IRAP e tasse sui redditi. Questo perché ai fini IRAP e imposte sui redditi autonomi, la TARI è una componente negativa, quindi va ad abbassare l’imponibile su cui si calcolano poi le imposte.