Non può essere considerato legittimo l’accertamento ai fini del Redditometro emesso sulla base di un acquisto di un bene pagato in parte in contanti ed in parte con emissione di cambiali. A chiarirlo è stata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 15289/2015. Il motivo è che le cambiali rappresentano solo una promessa di pagamento nel prossimo futuro, ma fanno riferimento ad una somma di denaro di cui non si è in possesso al momento della sua emissione.
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Diversamente ai fini del Redditometro rileva l’effettivo esborso di denaro nell’anno di imposta considerato. Dunque, la parte di acquisto effettuata con cambiali non comporta un’attuale erogazione di spesa per incrementi patrimoniali e quindi non fornisce una reale indicazione della propria capacità economica e contributiva.
Nel caso in esame la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato a fronte dei controlli effettuati dall’Agenzia delle Entrate a carico di un contribuente sul maggior reddito fondato sulla disponibilità di alcuni beni pagati in parte in contanti ed in parte con rilascio di cambiali.
Fonte: Sentenza Cassazione.