Cooperative Compliance: linee guida per la gestione del rischio fiscale

di Anna Fabi

13 Gennaio 2025 10:05

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Linee guida per la gestione del rischio fiscale nel regime di Cooperative Compliance: redazione TCM, certificazione sistema, Mappa rischi e controlli.

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le linee guida sulla gestione del rischio fiscale, fornendo un quadro aggiornato e dettagliato per le imprese che intendono aderire al regime di adempimento collaborativo, noto come Cooperative Compliance.

L’obiettivo è supportare le aziende nella redazione e certificazione del Tax Compliance Model (TCM) e nella gestione delle attività di controllo fiscale.

Adempimento collaborativo e gestione del rischio fiscale

Le nuove disposizioni si applicano ai soggetti che, dal 2024, rientrano nella platea dei contribuenti ammissibili alla Cooperative Compliance. A partire dal 2026, i requisiti dimensionali si abbasseranno, rendendo il regime accessibile anche a imprese con un volume d’affari pari o superiore a 500 milioni di euro, per poi scendere a 100 milioni dal 2028.

Cosa prevede il regime

Introdotto dal decreto legislativo n. 128/2015, il regime di Cooperative Compliance mira a instaurare un rapporto fiduciario tra contribuenti e Amministrazione fiscale, riducendo i rischi di contenzioso e favorendo un approccio proattivo e preventivo nella gestione delle questioni fiscali rilevanti.

Le imprese che aderiscono devono dotarsi di un sistema integrato per il controllo del rischio fiscale, inteso come la possibilità di violare norme tributarie o agire in contrasto con i principi dell’ordinamento.

I contribuenti interessati devono predisporre un Tax Compliance Model che risponda ai criteri indicati nelle linee guida dell’Agenzia delle Entrate, richiedere la certificazione del sistema a professionisti abilitati e presentare la documentazione necessaria per l’ammissione al regime, seguendo le istruzioni pubblicate dall’Agenzia.

Cosa è come funziona il TCF

Il Tax control framework  è l’insieme di strumenti, strutture organizzative e regole che permettono l’attuazione di un adeguato processo di misurazione e gestione del rischio fiscale in azienda, al fine di ridurre le eventuali violazioni tributarie. Si articola in quattro step operativi:

  1. controllo e strategia fiscale;
  2. governance del sistema (ruoli, responsabilità e adozione di un modello a tre linee di controllo);
  3. Tax risk assessment (identificazione, misurazione e gestione dei rischi fiscali);
  4. monitoraggio (per verificare e valutare l’adeguatezza del TCF).

Chi deve certificare il sistema di gestione del rischio fiscale

Le imprese già ammesse al regime o che hanno presentato domanda prima dell’entrata in vigore delle nuove norme sono esonerate dalla certificazione. Tuttavia, devono attestare l’efficacia operativa del proprio sistema di controllo fiscale secondo modalità definite dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Le linee guida individuano i soggetti abilitati alla certificazione del Tax Compliance Model: avvocati e commercialisti iscritti nei rispettivi albi professionali da almeno cinque anni; professionisti in possesso di specifici requisiti di onorabilità e professionalità, definiti dal decreto delegato (Dlgs n. 221/2023).

Linee Guida TCM, certificazione e mappa rischi

Il provvedimento del 10 gennaio 2025 riassume le linee guida per la predisposizione di un efficace sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale in attuazione dell’articolo 4, comma 1-quater del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 128.  Il documento riporta le indicazioni:

  • per la redazione del Tax Compliance Model (TCM), ossia il documento che disciplina il sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale;
  • per la certificazione del sistema di gestione del rischio fiscale, con i requisiti e le modalità per ottenere la certificazione necessaria per aderire al regime;
  • per la compilazione della mappa dei rischi e dei controlli fiscali, offrendo uno strumento specifico per i contribuenti del settore industriale.

Si tratta pertanto di un documento operativo che può essere di supporto alle imprese che stanno valutando di aderire all’adempimento collaborativo perché in possesso dei requisiti per l’ammissione al regime, facendone richiesta (Nuovi Istanti). Le Linee guida sono utili anche per le imprese già ammesse (Soggetti già aderenti), che possono farvi riferimento per verificare l’aderenza dei propri sistemi alle direttive.