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IRES premiale al 20%, requisiti e regole per le imprese

di Barbara Weisz

8 Gennaio 2025 10:25

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La riduzione dell'imposta IRES richiede alle imprese investimenti specifici, ingenti utili accantonati ed un incremento della forza lavoro: come funziona.

L’IRES premiale introdotta dalla Legge di Bilancio consiste in una riduzione di quattro punti dell’aliquota dell’imposta sul reddito d’impresa applicata alle imprese che investono in beni strumentali 4.0 e 5.0 e assumono nuovo personale.

Le regole sono tuttavia molto complesse e prevedono precisi vincoli sulla consistenza delle somme da reinvestire in azienda, sulla tipologia di macchinari e software agevolabili e sull’aumento della forza lavoro.

Vediamole in dettaglio.

Come funziona l’IRES premiale

La riduzione IRES al 20% si applica a partire dal periodo d’imposta successivo al 2024. Per applicarla, le imprese devono accantonare in apposita riserva almeno l’80% degli utili 2024. Di questi profitti accantonati, almeno il 30% deve essere destinato all’acquisto di beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive che si trovino in Italia. Qui ci sono due requisiti precisi. L’investimento deve essere pari almeno a 20mila euro, e comunque non inferiore al 24% degli utili d’esercizio 2024.

Le disposizioni sono contenute nei commi da 436 a 444 della Legge 207/2024, ossia la Manovra 2025.

L’investimento in beni strumentali

I beni strumentali devono essere nuovi e ricompresi fra quelli elencati negli allegati A e B della legge 232/2016 o nell’articolo 38 della legge 19/2024. Si tratta dei macchinari interconnessi e dei software agevolati dai benefici Transizione 4.0 e 5.0.

L’IRES premiale è compatibile fra l’altro con l’utilizzo dei crediti d’imposta 4.0 e 5.0 per cui le aziende che effettuano gli investimenti ammessi possono sia applicare il credito d’imposta sia pagare le tasse con la riduzione di quattro punti percentuali.

Attenzione: l’IRES premiale è prevista per un solo anno, per cui si applica agli investimenti effettuati dal primo gennaio alla fine del periodo d’imposta 2025.

L’incremento occupazionale

Ci sono poi i requisiti relativi alla forza lavoro e alle nuove assunzioni. Nel periodo d’imposta 2025 le unità lavorative non devono essere inferiori alla media del triennio precedente, e devono essere effettuate nuove assunzioni a tempo indeterminato che comportino un incremento occupazionale pari ad almeno l’1% rispetto all’anno precedente, e comunque in misura pari almeno a un lavoratore.

Sono escluse le imprese che hanno utilizzato la cassa integrazione nel 2024 o nell’esercizio successivo, le imprese e gli enti in liquidazione ordinaria o soggetti a procedure concorsuali. Infine, sono previste cause di decadenza, per cui perdono l’agevolazione le imprese che distribuiscono la quota di utili accantonati entro il secondo esercizio successivo, oppure siano dismessi o ceduti entro il quinto periodo d’imposta successivo.