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Rinvio acconto di novembre 2024: a che punto siamo

di Anna Fabi

25 Novembre 2024 15:18

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Proroga secondo acconto di novembre 2024: scadenza slittata al 2 dicembre ma con rinvio atteso al 16 gennaio 2025 per le Partite IVA fino a 170mila euro.

Il 2 dicembre è il termine ultimo per il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi di quest’anno, anche se di norma ricadeea fine novembre. Tuttavia, sono in corso valutazioni per un possibile rinvio al 16 gennaio 2025, con l’opzione di rateizzazione in cinque quote mensili, fino a maggio prossimo.

La proroga dell’acconto di novembre, già concessa lo scorso anno, offrirebbe maggiore flessibilità ai contribuenti alle prese con il pagamento delle tasse, in particolare le Partite IVA. Il relativo emendamento è stato depositato da diversi giorni ma ancora si attende ancora la sua conferma ufficiale.

In base ad alcune indiscrezioni potrebbe essere approvato oggi stesso, oppure rimandato di una settimana. Questo, però, potrebbe rendere vano il beneficio del rinvio visto che l’approvazione coinciderebbe con la scadenza stessa.

Scadenza acconto di novembre

Tradizionalmente, il secondo acconto delle imposte sui redditi, tra cui IRPEF, IRES e IRAP, è fissato al 30 novembre. Poiché nel 2024 tale data cade di sabato, la scadenza è posticipata a lunedì 2 dicembre. Un emendamento al Decreto Fiscale prevede un rinvio di tale scadenza applicabile ai titolari di partita IVA con ricavi o compensi fino a 170.000 euro. A questo punto, si attendono conferme sia per il rinvio dell’acconto sia per la platea dei beneficiari.

Modalità di versamento

L’acconto è calcolato in base all’imposta dovuta per l’anno precedente, al netto di detrazioni, crediti d’imposta, ritenute e eccedenze. È dovuto se l’imposta dichiarata supera 51,65 euro, con due tempistiche differenti:

  • in un’unica soluzione se l’acconto è inferiore a 257,52 euro, entro il 2 dicembre 2024;
  • in due rate se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro, con prima rata pari al 40% dell’acconto totale (già versata entro lo scorso giugno insieme al saldo dell’anno precedente) e con secondo acconto pari al restante 60%, da versare entro novembre (che quest0anno scala al 2 dicembre).

I contribuenti che prevedono una riduzione dell’imposta per l’anno in corso possono ricalcolare l’acconto in base alla stima dell’imposta effettivamente dovuta, evitando così un versamento eccedente.

Possibile rinvio dell’acconto al 16 gennaio 2025

Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si è detto favoregole ad accogliere la richiesta di rinvio al 16 gennaio 2025, con la possibilità di rateizzare l’importo in cinque quote mensili, fino a maggio 2025.

Nei limiti delle disponibilità finanziarie sussistenti, è in corso la valutazione per l’adozione di una norma che preveda il rinvio anche per il periodo d’imposta 2024, con possibilità di rateizzazione da gennaio a maggio dell’anno successivo del secondo acconto di imposte e contributi.

Naturalmente ciò in tempi coerenti per le opportune decisioni da parte dei soggetti interessati.

E tuttavia, a pochi giorni dal termine, ancora non vi è nulla di certo: per approvare il decreto Fiscale c’è tempo fino al 18 dicembre ma la scadenza è ormai imminente. In caso di approvazione del rinvio, i contribuenti avrebbero invece due opzioni:

  1. unica soluzione con versamento entro il 16 gennaio 2025;
  2. rateizzazione in cinque quote mensili di pari importo, con scadenza il 16 di ciascun mese, da gennaio a maggio 2025.
In ultima analisi, occhi puntati sui lavori al Senato ed in particolar modo sull’eventuale approvazione dell’emendamento al testo del Decreto Fiscale, ossia il DL 155/2024, approvato dal Governo assieme al Disegno di Legge di Bilancio 2025 ed attualmente al vaglio del Parlamento per la conversione in legge.