Conto alla rovescia per la prossima scadenza relativa alle liquidazioni periodiche IVA (LiPE), fissata di norma al 30 novembre ma che quest’anno slitta a lunedì 2 dicembre. Nel 2024 le comunicazioni trimestrali all’Agenzia delle Entrate con il riepilogo delle operazioni attive e passive potrebbero sono state peraltro interessate da alcune novità, che impattano anche sul calendario degli adempimenti.
Vediamo cosa è previsto in agenda, cosa è cambiato e per quale platea di soggetti IVA.
Calendario scadenze LiPE 2024
Per l’anno 2024, le scadenze per l’invio delle comunicazioni delle liquidazioni periodiche IVA sono le seguenti:
- 1° trimestre (gennaio-marzo): 31 maggio 2024
- 2° trimestre (aprile-giugno): 30 settembre 2024
- 3° trimestre (luglio-settembre): 2 dicembre 2024
- 4° trimestre (ottobre-dicembre): 28 febbraio 2025
Per il quarto trimestre, i contribuenti possono evitare l’invio separato della LiPE se presentano la Dichiarazione IVA annuale entro il 28 febbraio 2025, includendo i dati del quarto trimestre.
Le comunicazioni devono essere trasmesse esclusivamente in via telematica attraverso i canali messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. I contribuenti possono procedere autonomamente o avvalersi di intermediari abilitati per la trasmissione dei dati.
Le novità LiPE per il 2024
Nel 2024, le comunicazioni LiPE hanno subito alcune modifiche, introdotte dal Decreto Legislativo n.1/202 e recepite dall’Agenzia delle Entrate con provvedimento n. 125654/2024.
Una delle principali novità riguarda l’innalzamento della soglia minima per il versamento dell’IVA periodica. A partire dal 1° gennaio scorso, infatti, tale limite è stato elevato a 100 euro. Significa che se a somma a debito risultante dalla liquidazione periodica è inferiore, il contribuente può posticipare il versamento al periodo successivo.
Il modello per la comunicazione delle liquidazioni IVA è stato aggiornato per riflettere le nuove disposizioni normative.
Sanzioni per omessa o errata comunicazione
L’omessa, tardiva o errata trasmissione delle LiPE comporta l’applicazione di sanzioni amministrative che variano da un minimo di 500 euro a un massimo di 2.000 euro per ciascuna violazione. Con il ravvedimento operoso si possono ridurre le sanzioni a condizione che la regolarizzazione avvenga entro i consueti termini temporali.