Con il varo della Legge di Bilancio 2025 cambieranno i limiti relativi alle spese detraibili, attraverso l’introduzione di nuovi massimali e regole più rigide rispetto al passato.
Nell’ultima bozza della Legge di Bilancio, infatti, è inserito un nuovo meccanismo per l’accesso alle detrazioni fiscali nel Modello 730, che impone nuovi limiti per l’utilizzo delle agevolaioni IRPEF risultanti dalla dichiarazione dei redditi.
A tal fine, nell’ultima bozza della Manovra 2025 – in attesa che il testo del ddl sia pubblicato sul sito web della Camera dei Deputati, dopo la firma del Capo dello Stato avvenuta il 23 ottobre – si individuano due soglie di reddito complessivo da prendere a riferimento ai fini dell’accesso pieno o parziale alle proprie detrazioni, che comunque restano applicate secondo le consuete soglie (dal 19 al 50%) ed i consueti requisiti: 75mila euro e 100mila euro.
Gli importi delle detrazioni fruibili salgono inoltre in presenza di figli, divenendo massime con più di due figli o di un figlio disabile. I tetti massimi di spresa detraibile risultano: 14mila euro per i redditi tra 75mila e 100mila euro e 8mila euro oltre i 100mila euro.
In base al ddl della Manovra 2025, il coefficiente (il cosiddetto quoziente familiare) da utilizzare ai fini del calcolo della soglia è pari a:
- 0,50 senza figli a carico nel nucleo,
- 0,70 con un figlio a carico nel nucleo,
- 0,85 con due figli a carico nel nucleo,
- 1 con oltre due figli a carico nel nucleo.
Applicando tali coefficienti alle due fasce di reddito, si ottengono i seguenti tetti:
- i redditi che superano i 75mila euro portano in detrazione un massimo di spesa detraibile pari a 7mila euro in caso di assenza di figli, 9.800 euro in presenza di un figlio e 11.900 euro in caso di due figli.
- i redditi superiori a 100mila euro, invece, subiscono una soglia di sbarramento ai rimborsi IRPEF da 730 al superamento di una spesa detraibile che va oltre i 4mila euro senza figli, 5.600 euro con un figlio e 6.800 euro con due figli.
Ai fini del computo, è escluso il reddito della prima casa e non rilevano le spese sanitarie così come quelle relative ai mutui stipulati fino a dicembre 2024, alle ristrutturazioni e agli interventi di riqualificazione energetica effettuati fino a dicembre 2024.