Nel Cassetto Fiscale delle Partite IVA è disponibile la scheda di sintesi individuale sul Concordato Preventivo Biennale: non un documento standardizzato ma una scheda personalizzata con i dati del contribuente, in base ai quali è stata effettuata una valutazione dell’affidabilità fiscale.
L’obiettivo è quello di convincere i contribuenti a utilizzare lo strumento introdotto dalla Riforma Fiscale, al debutto quest’anno: prevede di accettare una proposta del Fisco su un imponibile prefissato in base al quale pagare le tasse per un biennio se si tratta di soggetti ISA e per un anno per i Forfettari.
Scheda personale sul CPB nel Cassetto Fiscale
Nell’ambito della campagna di sensibilizzazione sul CPB, dunque nel Cassetto Fiscale è presente la scheda informativa inviata dal Fisco con il punteggio ISA 2022 del contribuente, in base a quale è possibile valutare la propria affidabilità ai fini del concordato. E’ un dato importante, perché i benefici del CPB variano a seconda del grado di affidabilità del contribuente.
Il punteggio ISA può determinare tre classificazioni del contribuente:
- da 0 1 5,99 è il livello di minore affidabilità fiscale: comporta significative incoerenze;
- da 6 a 7,99 indica possibili anomalie che precludono l’accesso ai benefici premiali;
- da 8 a 10 spiana la via ai benefici premiali.
Chi si trova nelle prime due fasce (ISA inferiore a 8) è inviato a verificare la correttezza dei dati dichiarati o dichiarare ulteriori componenti positivi per raggiungere il punteggio di affidabilità fiscale (8-10) che consente l’accesso ai benefici premiali.
I vantaggi per chi aderisce al CPB
La scheda contiene una breve elencazione dei benefici per chi aderisce al concordato: si pagano le imposte sui redditi e l’IRAP in base a un imponibile concordato mettendosi al riparo da controlli fiscali; si paga una flat tax sull’eccedenza di reddito rispetto a quanto dichiarato l’anno precedente; con un punteggio di affidabilità fiscale superiore a 8 si applicano i benefici premiali ISA come gli esoneri dal visto di conformità, l’esclusione dagli accertamenti basati su presunzioni semplici ed un anno in meno per i termini di decadenza degli accertamenti.
Il contribuente ha tutti gli elementi per classificare la propria posizione, conoscere i relativi benefici del CPB e valutare complessivamente l’adesione.
Un’avvertenza sui controlli
C’è inoltre anche un’avvertenza sui controlli: l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza programmano di intensificare l’attività di controllo verso chi non aderisce al concordato preventivo o incorre in una causa di decadenza. Non significa che ci saranno accertamenti diretti su tutti coloro i quali non aderiscono al CPB ma è chiaro che lo strumento mette al riparo da verifiche fiscali, mentre la mancata adesione può aumentare il profilo di rischio.
Verso la sanatoria sul concordato
Dal mese di luglio è possibile aderire al CPB, grazie al rilascio dei software di calcolo, a dsposizione degli sressi contribuenti interessati. In corso d’opera, il Governo ha introdotto anche un ulteriore vantaggio, una flat tax sull’eccedenza di reddito concordato rispetto a quello dichiarato per l’anno fiscale 2023. E ora c’è un emendamento di maggioranza al Decreto Omnibus che punta a introdurre una sanatoria sulle annualità ancora accertabili, dal 2018 in poi. Il contribuente pagherebbe un’aliquota fra il 10 e il 15%, in base all’affidabilità fiscale, su una base imponibile drasticamente ridotta.
Un vero e proprio condono fiscale per chi aderisce al concordato. Con il pagamento di una tassa sostitutiva che va dal 10 al 15% in base all’affidabilità fiscale e si calcola su una percentuale della differenza fra il dichiarato originariamente e il totale incrementato.
Sarebbe una modifica dal chiaro intento incentivante. In generale è abbastanza evidente la volontà del legislatore di spingere su questo strumento per incrementare le entrate fiscali, da utilizzare anche per la prossima manovra economica.