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Condono tombale per chi aderisce al Concordato: come funziona la proposta

di Anna Fabi

20 Settembre 2024 10:38

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Concordato preventivo verso il condono tombale: proposta la sanatoria con ravvedimento speciale per i redditi 2018-2023 non dichiarati.

Come noto, il Governo sta puntando fortemente sul nuovo Concordato Preventivo Biennale (CPB) come strumento per raccogliere nuove risorse attraverso l’adesione delle Partite IVA. E per spingere gli indecisi si valutando la possibilità di concedere una sanatoria sulle irregolarità fiscali passate.

Con due emendamenti al Decreto Omnibus, atteso in Aula il 25 settembre, la maggioranza ha proposto l’introduzione di un ravvedimento speciale che permetterà di regolarizzare le annualità dal 2018 al 2023, introducendo potenzialmente anche il cosiddetto condono tombale per chi aderisce entro il 31 ottobre 2024.

Gli emendamenti per la sanatoria CPB

I due emendamenti avanzati in Commissione Finanze propongono l’introduzione del ravvedimento speciale o addirittura del condono tombale, allo scopo di sanare le irregolarità pregresse sui redditi non dichiarati, attraverso l’adesione volontaria al concordato preventivo.

CPB con ravvedimento speciale sul pregresso

L’emendamento amplia i vantaggi del concordato, permettendo di accedere a un ravvedimento speciale per le annualità dal 2018 al 2023: i contribuenti che aderiranno entro il 31 ottobre 2024 potranno regolarizzare le loro posizioni fiscali attraverso il pagamento di un’imposta sostitutiva (una flat tax) sulla differenza tra il reddito dichiarato e quello evaso, ridotta e proporzionale al punteggio ISA (Indice di affidabilità fiscale).

Il ravvedimento speciale sarebbe rivolto a chi aderisce al concordato preventivo entro la scadenza del 31 ottobre 2024. I commercianti e i lavoratori autonomi che optano per questo meccanismo avrebbero la possibilità di regolarizzare i mancati versamenti dal 2018 al 2023, versando una flat tax proporzionale al loro punteggio ISA e sulla differenza tra quanto dichiarato e quanto effettivamente evaso.

Sarebbero counque esclusi i contribuenti oggetto di accertamenti da parte della Guardia di Finanza o dell’Agenzia delle Entrate per irregolarità negli anni passati.

Condono tombale per le irregolarità passate

L’emendamento firmato dai senatori Fausto Orsomarso (FdI), Massimo Garavaglia (Lega) e Dario Damiani (FI) mira in pratica a introdurre un vero e proprio condono tombale, grazie alle aliquote di favore:

  • 5% per un punteggio ISA pari a 10;
  • 10% per chi ha un ISA tra 8 e 10;
  • 20% per punteggi tra 6 e 8;
  • 30% per chi ha un punteggio ISA tra 4 e 6;
  • 40% per punteggi tra 3 e 4;
  • 50% per i contribuenti con un punteggio ISA inferiore a 3.

Per le annualità interessate dalla pandemia (2020 e 2021), le aliquote sarebbero ulteriormente ridotte del 30% rispetto a quelle applicate per gli anni fiscali 2018, 2019, 2022 e 2023.

L’imponibile su cui calcolare il dovuto sarebbe quindi ridotto rispetto al debito effettivo, inversamente proporzionale al punteggio ISA. L’aliquota della flat tax sarebbe invece direttamente proporzionale all’affidabilità fiscale.

Sarebbe concessa anche una rateizzazione in 24 mesi, con un tasso di interesse del 2%.

Le critiche delle opposizioni

L’obiettivo del governo è quello di incentivare l’adesione delle partite IVA al concordato, offrendo loro una via agevolata per regolarizzare eventuali irregolarità fiscali pregresse. Tuttavia, resta acceso il dibattito politico sulle implicazioni di una misura che da molti è vista come l’ennesima sanatoria mascherata da riforma fiscale.

Non sono infatti mancate le critiche da parte delle opposizioni.

Francesco Boccia, presidente dei senatori del PD, ha dichiarato che la maggioranza “sta raschiando ulteriormente il barile” con un nuovo condono, accusando il governo di voler coprire il fallimento del concordato preventivo con una sanatoria.

Anche Gianmauro Dell’Olio del Movimento 5 Stelle ha espresso forti perplessità, definendo il concordato un “strumento fallimentare” e sottolineando come questa misura possa creare disparità tra contribuenti.

Vantaggi fiscali del CPB

Emendamenti a parte, il vantaggio principale dello strumento è la possibilità di evitare controlli futuri da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza per gli anni coperti dal ravvedimento.

Inoltre, chi non aderisce al concordato rischia sanzioni più elevate in caso di eventuali controlli successivi.

L’introduzione della sanatoria renderebbe ancora più appetibile il ricorso al CPB.

Iter legislativo

Non ci sono conferme da parte dell’orientamento di Governo sul correttivi proposti, ma il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha così commentato:

se ci sono interventi migliorativi sicuramente li valuteremo.

Gli emendamenti sono ora in discussione presso le commissioni parlamentari di Camera e Senato e, se approvati, entreranno a far parte del Decreto Omnibus, in attesa della conversione in legge entro 8 ottobre 2024.