Trenta giorni in più dal prossimo anno per rispondere agli avvisi bonari del Fisco, con le recenti novità di legge che hanno portato il termine al 60esimo giorno rispetto al ricevimento delle comunicazioni relative a controlli formali o automatici sulle dichiarazioni.
Si tratta di una delle misure di modifica al calendario e alle tempistiche per gli adempimenti fiscali contenuta nel dlgs 108/2024 (articolo 3), in vigore dallo scorso 6 agosto.
Nei casi sopra esposti, il contribuente oggi ha 30 giorni di tempo per rispondere o per effettuare i relativi versamenti, mentre a partire dal 1° gennaio 2025 si allunga questo periodo a 60 giorni.
Riscossione in seguito a controlli automatici
E’ regolamentata dall’articolo 2 del dlgs 462/1997. Prevede l’iscrizione a ruolo delle somme che risultano dovuto in seguito ai controlli automatici sulle dichiarazioni dei redditi. Prima, però, il Fisco effettua una comunicazione, dalla quale il contribuente ha 30 giorni di tempo per regolarizzare la propria posizione.
Questo termine viene portato a 60 giorni a partire dalle comunicazioni 2025.
Riscossione in seguito ai controlli formali
Stessa regola per le somme che il fisco iscrive a ruolo in seguito ai controlli formali. Deve effettuare prima una comunicazione, e il contribuente ha 30 giorni per pagare. Questo termine passa a 60 giorni dal 2025.
L’ammontare delle sanzioni amministrative dovute è ridotto ai due terzi e gli interessi sono dovuti fino all’ultimo giorno del mese antecedente a quello dell’elaborazione della comunicazione.
L’impatto sulla rateazione
Sale a 60 giorni anche il periodo a disposizione del contribuente per sanare la propria posizione scegliendo il pagamento rateale del dovuto in venti quote trimetrali di pari importo, spalmate quindi su cinque anni. Il termine della prima rata si porta quindi da 30 a 60 giorni a partire dal ricevimento della comunicazione.
Attenzione: rappresenta un’eccezione il caso dei redditi soggetti a tassazione separata, per i quali resta il termine di 30 giorni per fornire chiarimenti al fisco e anche per pagare la prima rata.