Coinvolge anche l’imposta di bollo la revisione della disciplina dis approvata in via defintiva il 7 agosto 2024 dal Consiglio dei Ministri nell’ambito della legge delega sulla riforma fiscale.
Si tratta del decreto legislativo con le nuove disposizioni per la razionalizzazione dell’imposta di registro, dell’imposta sulle successioni e donazioni, dell’imposta di bollo e degli altri tributi indiretti diversi dall’IVA.
Vediamo cosa prevede e cosa cambia rispetto allo schema di decreto originario.
Dichiarazione integrativa a favore
In base ai corettivi introdotti dalla riforma fiscale, per l’imposta di bollo diventa possibile esercitare la facoltà di integrare la dichiarazione integrativa a favore del dichiarante, al fine di correggere errori e omissioni.
Un’opportunità già consentita per le imposte sui redditi, l’IRAP e l’IVA che viene estesa anche all’imposta di bollo e all’imposta sostitutiva sulle operazioni relative a finanziamenti a medio e lungo termine.
Le modifiche di legge introdotte
Il nuovo comma 3-bis aggiunto all’articolo 25 al DPR n. 642/1972 regola l’ipotesi di omesso o insufficiente versamento dell’imposta di bollo e di omessa o infedele dichiarazione di conguaglio.
Il nuovo comma 5-bis aggiunto all’articolo 20 del DPR n. 601/1973 ricomprende nell’opzione di dichiarazione integrativa per l’imposta di bollo anche le fattispecie nelle quali l’omissione o il pagamento in misura inferiore abbiano determinato l’indicazione di un maggiore o minore imponibile o debito/credito d’imposta.
Resta salva l’applicazione delle sanzioni e l’applicazione delle opzioni di ravvedimento.