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Forfettari: aderire al concordato non conviene

di Teresa Barone

19 Luglio 2024 09:00

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Per i contribuenti forfettari che dichiarano un reddito più alto aderire alla proposta di concordato preventivo biennale ha un costo inferiore.

Aderire alla proposta di concordato preventivo biennale ha un costo inferiore per i contribuenti forfettari che dichiarano cifre più alte.

Sono evidenze che emergono dall’utilizzo della versione aggiornata il 15 luglio del software “RedditiOnline Pf 2024”, pensato per consentire ai forfettari di autodeterminare il reddito presuntivo e valutare l’adesione all’accordo con il Fisco.

La proposta di imponibile calcolata tramite il software del Fisco risulta infatti più conveniente per le Partite IVA che vantano ricavi e compensi elevati, mentre risulta mediamente più elevata del reddito efffettivo per gli autonomi che si distanziano nettamente dalla soglia degli 85mila euro.

In rapporto alle categorie e ai settori economici in relazione ai quali l’Agenzia delle Entrate ha “settato” i parametri per calcolare i ricavi presunti, risulta chiaro come il patto sia progressivamente più costoso per i forfettari che hanno incassato compensi e ricavi annuali senza superare la soglia dei 45mila euro.

Il CPB utilizza infatti anche gli ISA per la determinazione del reddito, con impatto differente sui diversi ambiti di attività.

Ebbene, gli incrementi del reddito proposto rispetto ai ricavi effettivi variano mediamente dell’8% a seconda del settore di attività, con picchi fino al 25% tra chi esercita l’attività considerate più redditizie come quelle turistico-ricettive (gestori di case vacanze, affittacamere e B&B). Tasse maggiorate anche per ristorazione, commercio al dettaglio e ambulante.

Avvicinandosi alla soglia degli 85mila euro richiesta per restare nel regime forfettario, l’imponibile proposto presenta aumenti più contenuti ma comunque più elevati di quello effettivo, con la forbice che si allarga progressivamente man mano che si scende di ricavi, fino a toccare un aumento percentuale delle tasse fino a due cifre.

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Insomma, a meno di non prevedere ricavi record per il 2024, lo strumento non sembra particolarmente allettante per i contribuenti forfettari, rivelandosi invece mediamente più interessante per le imprese di maggiori dimensioni, per le quali entrano in gioco anche altri fattori.