L’Agenzia delle Entrate da circa un anno sta utilizzando per i suoi controlli fiscali uno strumento di analisi basato su algoritmi attraverso il quale individua contribuenti a rischio evasione.
Si tratta del cosiddetto Anonimometro, che prende dati dall’Anagrafe Tributaria e, in base a una serie di indicatori, individua i contribuenti da sottoporre ad accertamento.
A fare il punto della situazione in Commissione Finanze alla Camera è stato nei giorni scorsi il Sottosegretario all’Economia Federico Freni, rispondendo a un’interrogazione parlamentare.
Come funziona l’Anonimometro
L’Anonimometro è uno strumento regolamentato da decreto ministeriale del 28 giugno 2022 ma entrato in funzione un anno dopo, dopo gli adeguamenti richiesti dal Garante della Privacy.
Consente di selezionare i contribuenti da sottoporre a controlli fiscali facendo emergere le posizioni su dati preventivamente pseudonimizzati, attraverso metodi di sostituzione o modifica delle informazioni anagrafiche oppure tramite perturbazioni delle variabili, al fine di impedire, in presenza di dati finanziari, l’identificazione diretta degli interessati.
I dati analizzati non sono infatti riconducibili al contribuente: restani anonimi e l’algoritmo li analizza in base ai movimenti finanziari, individuando poi specifiche situazioni ad alto rischio su cui può concentrarsi a lente del Fisco.
Il modello di analisi è testato per limitare i rischi di ingerenze nei confronti di contribuenti che non presentano un rischio fiscale significativo e in generale di erronea rappresentazione della capacità contributiva.
Come procedono i controlli da Anonimometro
Concretamente, ha spiegato Freni, le attività di analisi del rischio sono iniziate a luglio 2023. E, in questo primo anno di applicazione, si sono:
concentrate sulle posizioni con un più elevato profilo di rischio fiscale privilegiando quei soggetti che, a fronte di movimentazioni attive di importo considerevole sui propri rapporti finanziari, hanno omesso di dichiarare i propri redditi.
Le prime segnalazioni all’Agenzia delle Entrate basate su queste analisi sono arrivate a settembre 2023, «e sono tuttora in fase di approfondimento e integrazione con gli ulteriori dati a disposizione degli Uffici che stanno comunque procedendo alla notifica di avvisi di accertamento per le fattispecie di significativa gravità».
Il contribuente selezionato partendo dalle analisi dell’Anonimometro ha diritto a un contraddittorio.
Il Sottosegretario Freni ha segnalato che, in seguito a questo confronto, i contribuenti hanno spesso già regolarizzato la propria situazione facendo ricorso al ravvedimento operoso.