Evasione contributiva: vale la parola del commercialista

di Teresa Barone

30 Maggio 2024 11:09

Niente reato di evasione contributiva per l'imprenditore in buona fede sull'invio dei flussi Uniemens da parte del commercialista: sentenza di Cassazione.

La Corte di Cassazione ha recentemente ribaltato una sentenza di condanna a carico di un imprenditore, accusato di evasione contributiva per aver omesso di presentare le dichiarazioni Uniemens.

La sentenza n. 20835 del 28 maggio 2024, infatti, ha annullato la precedente condanna per evasione contributiva tenendo conto di un fatto inedito: il commercialista aveva rassicurato l’imprenditore dell’avvenuto invio delle comunicazioni obbligatorie entro i termini stabiliti.

Questa circostanza, agli occhi dei giudici, ha contribuito a evidenziare che l’omessa presentazione delle denunce contributive non era stata voluta dall’imprenditore.

La condanna per evasione contributiva, tra l’altro, si applica solo quando comporta l’omesso versamento per un importo mensile che supera la soglia stabilita dalla legge, oltrepassando quindi l’importo mensile di 2.582,28 euro e il 50% dei contributi complessivamente dovuti.