È previsto per il 4 aprile 2024 il termine ultimo per comunicare al Fisco la cessione del credito relativa ai Bonus casa, in modo da accedere all’agevolazione fiscale per gli interventi effettuati nel 2023, con Superbonus o altri incentivi IRPEF.
Per i contribuenti con un reddito basso, tuttavia, cresce il rischio di essere esclusi dalla fruizione del credito d’imposta spettante per le spese di ristrutturazione e riqualificazione degli immobili residenziali se si risulta incapienti: non sarà possibile compensare i bonus con le tasse da pagare in dichiarazione dei redditi.
Il problema, emerso in tutta la sua portata all’indomani del divieto di cessione del credito, era già stato sperimentato nei lunghi mesi in cui i proprietari di immobili avevano tentato invano di cedere le quote relative ai SAL successivi al primo, in genere con credito ceduto e accettato così da permettere l’avvio dei lavori. Una circostanza spesso non ripetutasi a fine intervento, con la conseguenza di rimanere con i crediti incagliati nei cassetti fiscali senza possibilità di cessione.
Adesso, con il divieto di sconto in fattura e di cessione del credito (salvo rari casi), l’impossibilità di fruizione del Superbonus o del Bonus Energia e di quello per le Ristrutturazioni è tornato di forte attualità.
Il problema dell’incapienza IRPEF, tipica dei contribuenti con un reddito imponibile al di sotto della no tax area (pari a 8.500 euro nel 2024) era stato il motivo per cui il Legislatore aveva istituito le due opzioni alternative di fruizione dei ricchi crediti edilizi legati al Superbonus, altrimenti difficilmente recuperabili a stretto giro.
Adesso si è tornati punto e a capo: gli incapienti che magari hanno sostenuto lavori in condominio con anticipo del costo dei lavori, adesso non possono accedere al credito d’imposta spettante, ripartito in 10 quote annuali di pari importo in dichiarazione dei redditi, perchè non hanno debiti d’imposta con i quali scontare i bonus.
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In conclusione, i contribuenti oggi hanno come unica alternativa l’utilizzo dei Bonus Casa direttamente in fase di dichiarazione dei redditi, una scelta che però non esula da criticità: essendo incapienti non possono ottenere la detrazione annuale perché non raggiungono un valore IRPEF ritenuto sufficiente per assorbire il rimborso spettante.
La situazione appare quindi molto critica e si auspica ancora un intervento da parte del Governo.