Con la riforma IRPEF ambiano anche le addizionali comunali e regionali 2024, con alcuni rincari ma anche l’azzeramento dell’imposta, ad esempio nel Lazio per i redditi fino a 28mila euro. Altrove, come in Lombardia, invece, le aliquote IRPEF ancora non sono state adattate ai nuovi tre scaglioni.
Ma vediamo intanto le prime novità legate alle addizionali IRPEF con effetti in busta paga per i lavoratori.
Addizionali regionali IRPEF
L’addizionale regionale IRPEF si calcola applicando al reddito complessivo, al netto degli oneri deducibili, le aliquote progressive stabilite a livello locale, sulla base di quelle nazionali.
Per il 2024, c’è tempo fino al 15 aprile per allinearsi alla nuova riforma degli scaglioni, per quest’anno ridotti a tre. Se Regioni e Province autonome non approvano entro tale termine le nuove aliquote differenziate trasmetetndole al Portale del Dipartimento delle Finanze entro il 15 maggio, anche per il 2024 si applicheanno gli scaglioni e le aliquote 2023.
Per i redditi da lavoro dipendente ed assimilati, lo ricordiamo, l’addizionale è applicata dai datori di lavoro in busta paga, in veste di sostituti di imposta mentre per i redditi diversi da quelli da lavoro dipendente, i contribuenti pagano l’addizionale regionale utilizzando il modello F24, entro i termini previsti per il versamento IRPEF.
Finora sono pochissimi gli enti ad aver legiferato. Apripista il Lazio, che addirittura ha azzerato l’addizionale per i ceti medio-bassi.
Addizionale IRPEF 2024 in Lazio
Il Consiglio della Regione Lazio ha dato il via libera al taglio dell’addizionale IRPEF 2024 per i redditi fino a 28mila euro, misura fiscale che permetterà a un’ampia platea di beneficiari di ottenere buste paga più ricche.
Con la disapplicazione dell’addizionale regionale, per i dipendenti con redditi da lavoro fino a 28mila euro lordi in busta paga viene di fatto eliminata la maggiorazione dell’1,60% per i contribuenti con domicilio fiscale in Lazio al 1° gennaio 2024.
La misura è stata approvata grazie allo stanziamento complessivo di risorse pari a 136.985.000 euro per il 2024, delle quali 133,7 milioni sono state destinate al taglio dell’IRPEF.
Stando alle stime della Direzione Ragioneria Generale, i lavoratori interessati dalla disapplicazione della maggiorazione dell’addizionale regionale IRPEF ammontano complessivamente a un milione e 270mila persone, con un reddito imponibile medio di circa 19.900 euro.
Addizionale IRPEF in Lombardia
Non ci sono invece ancora novità per l’addizionale all’IRPEF dovuta alla Regione Lombardia per il 2024, nel caso in cui il contribuente vi detenga il suo domicilio fiscale al 1° gennaio dell’anno al quale il tributo fa riferimento.
Al momento non è stata ancora emanata la nuova delibera, per la quale c’è tuttavia ancora tempo (fino al 15 aprile). Nel 2023, lo ricordiamo, le aliquote addizionali regionali all’IRPEF applicate in Lombardia sono state le seguenti:
- da 0 a 15.000 euro di reddito 1,23%
- da 15.001 a 28.000 euro di reddito 1,58%
- da 28.001 a 50.000 euro di reddito 1,72%
- Oltre i 50.000 euro 1,73%
Addizionali IRPEF nelle altre Regioni
Tra le Regioni per le quali si teme nel 2024 l’applicazione dell’aliquota massima (3,3%) ci sono ad esempio Toscana, Piemonte, Campania e Molise. Tra le più basse (con aliquota unica all’1,23%) dovrebbero esserci Sicilia, Sardegna, Veneto e Basilicata.
Per le conferme bisogna aspettare il 15 aprile per le pubblicazioni delle delibere 2024 sui portali delle singole Regioni ed il 15 maggio per la trasmissione al Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia.
Per tenersi aggiornati sulle delibere di ogni regione, si può consultare a cadenza periodica il sito del Dipartimento delle Finanze, che pubblica sia le aliquote IRPEF per ogni singola Regione (visualizzabili usando l’apposito motore di ricerca) sia gli elenchi con le aliquote differenziate di tutte per fascia di reddito.