Per conoscere i criteri di calcolo con cui l’Agenzia delle Entrate formulerà la proposta di concordato preventivo biennale bisogna attendere i documenti ufficiali ma, nel frattempo, emergono i primi dettagli a margine dei lavori della commissione di esperti istituita dal ministero dell’Economia, sulla base dei quali sarà approvato il decreto con i criteri di calcolo dell’imponibile su cui pagare le tasse nel biennio.
In base alle anticipazioni, il Fisco terrà fortemente conto dell’indice di affidabilità fiscale del contribuente (punteggio ISA) ma anche del PIL (per adeguare di conseguenza il reddito).
La proposta, inoltre, potrà essere anche incrementale, con un imponibile più basso il primo anno ed uno più elevato quello successivo. Vediamo tutto.
Come funziona il concordato preventivo biennale
Il nuovo concordato preventivo (introdotto dal dlg 13/2024 di riforma fiscale) riguarda le Partite IVA soggette ad ISA e i Forfettari (per un solo anno fiscale), definito sulla base di dati comunicati dal contribuente tramite apposito applicativo web di calcolo, che a regime sarà disponibile il 1° aprile di ogni anno mentre per il 2024, in sede di prima applicazione, sarà pronto il 15 giugno.
Sulla base dei dati complessivi forniti tramite il software, il Fisco elabora la proposta, che il contribuente può accettare entro il 15 ottobre 2024 (termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi delle Partite IVA).
La proposta riguarda l’imponibile su cui calcolare e pagare le tasse (escludendo le poste straordinarie) e chi accetta ha la garanzia di non subire controlli fiscali.
I dati per la proposta di concordato
La proposta del Fisco viene elaborata «in coerenza con i dati dichiarati dal contribuente e comunque nel rispetto della sua capacità contributiva» e di quelli presenti nelle banche dati pubbliche. Gli altri elementi considerati (oltre a quelli del Modello CPB) sono gli andamenti economici e di mercato, la redditività individuale e quelle settoriali desumibili dagli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale).
La metodologia esatta – e di questo si sta occupando la commissione di esperti sopra citata – sarà approvata con decreto del Ministero dell’Economia.
Imponibile rapportato al punteggio ISA
In base alle anticipazioni riportate da Italia Oggi, si sta pensando di prendere innanzitutto in considerazione il punteggio ISA del contribuente: ad una maggior affidabilità fiscale corrisponderà una proposta più vantaggiosa, mentre con un indice basso il Fisco tenderà ad alzare l’imponibile su cui accordarsi.
Il meccanismo in linea di massima potrebbe prevedere la formulazione di una proposta che porti il contribuente a un ISA pari a 10, sulla base di precisi parametri da individuare tenendo conto delle dichiarazioni dei contribuenti pienamente affidabili.
Proposta diversificata per il biennio
Un’ultima importante anticipazione: la proposta non conterrà la stessa indicazione di reddito per il biennio oggetto di concordato.
Il Fisco potrebbe proporre un determinato imponibile su cui versare le imposte 2024 ed uno più alto per il 2025 (portando gradualmente il contribuente a migliore il proprio indice di affidabilità fiscale).
Il tutto, nel rispetto del dettato normativo e adeguato alle previsioni macroeconomiche (il riferimento dovrebbe essere le stime sul PIL).