Cessione crediti da Superbonus salve per lavori non terminati, contributi ai redditi bassi per finirli, giro di vite sul Sismabonus e Bonus barriere architettoniche. Sono le misure in vigore dal 28 febbraio, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge 17/2024, di conversione del DL 212/2023, approvato senza particolari modifiche rispetto allo schema di Governo.
Vediamo in dettaglio tutte le novità 2024 in materia di bonus edilizi in base alla nuova legge, in particolare sul Superbonus.
Sanatoria cessione crediti
Si conferma il condono fiscale sulle agevolazioni fruite al 110% per progetti di Superbonus non terminati entro fine 2023: il Fisco non recupererà i crediti d’imposta utilizzati dai contribuenti, ma solo se avevano esercitato l’opzione di cessione del credito o di sconto in fattura.
La misura è volta ad evitare che il mancato completamento degli interventi entro i termini di legge per fruire dell’aliquota piena porti ad una revoca dei benefici già fruiti (articolo 1, comma 1), introducendo una salvaguardia per chi aveva esercitato le opzioni alternative alla detrazioni in dichiarazione dei redditi.
Contributo a fondo perduto
Confermato anche il contributo statale per chi ha un reddito inferiore a 15mila euro e ha effettuato almeno il 60% dei lavori entro la fine del 2023. Il bonus riguarda le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 ottobre 2024 e sarà calibrato in base alle risorse disponibili con criteri da stabilire con decreto del Ministero dell’Economia.
Tale contributo non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi, è riconosciuto a condomini, persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte o professione (anche per lavori sulle singole unità immobiliari all’interno del condominio), organizzazioni non lucrative di utilità sociale, organizzazioni di volontariato iscritte nei registri e associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale e nei registri regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano.
Giro di vite sul Sismabonus
La legge di conversione del Decreto Salva-cantieri riduce la possibilità di applicare cessione del credito e lo sconto in fattura agli interventi edilizi di demolizione e ricostruzione degli edifici nelle zone sismiche 1-2-3, compresi in piani di recupero di patrimoni edilizi o riqualificazione urbana e per le quali non sia stato richiesto, prima del 30 dicembre 2023, il relativo titolo abilitativo.
E introduce l’obbligo di polizza assicurativa per chi ha avviato dopo il 31 dicembre 2023 interventi ancora agevolati al 110% nelle zone colpite da eventi sismici nelle quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza.
Tagli al bonus barriere architettoniche
Le rimodulazioni più restrittive, tuttavia, sono quelle riservate alla detrazione fiscale per eliminazione di barriere architettoniche, volte a limitarne gli abusi.
Nello specifico, sono previsti tre interventi normativi che riscrivono il bonus:
- dal 31 dicembre 2023 è limitata agli interventi aventi ad oggetto scale, rampe ed installazione di ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici, dotati della necessaria asseverazione rilasciata da tecnici abilitati. Il pagamento va effettuato con bonifico parlante;
- è abrogata l’agevolazione per gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari funzionali ad abbattere le barriere architettoniche e quella per le spese di smaltimento e bonifica dei materiali in caso di sostituzione di impianti pre esistenti;
- dal 2024 è abolita la possibilità di cessione del credito e sconto in fattura, con l’eccezione degli interventi su edifici unifamiliari o unità abitative site in edifici plurifamiliari, solo nel caso della prima casa per contribuenti con un reddito di riferimento fino a 15mila euro;
- fanno eccezione i lavori iniziati prima del 30 dicembre 2023 o che alla stessa data avessero già richiesto il titolo abilitativo o ancora se era già stato stipulato un accordo vincolante tra le parti per la fornitura dei beni e dei servizi oggetto dei lavori e sia stato versato un acconto sul prezzo.
Le altre novità 2024
A chiudere il quadro delle novità sulla disciplina del Superbonus, ricordiamo la proroga al 4 aprile 2024 per l’invio delle comunicazioni sulle opzioni di cessione o sconto in fattura per le spese 2023 e per le rate residue non fruite delle detrazioni riferite a spese 2020, 2021 e 2022.
Previsto anche un esonero per gli amministratori di condominio, che possono non inviare la comunicazione web al Fisco qualora tutti i condomini dello stabile abbiano optato per la cessione dei crediti o lo sconto in fattura.