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Superbonus con sanatoria e cessione credito con proroga

di Anna Fabi

21 Febbraio 2024 15:54

Superbonus 2024 con agevolazioni per lavori non terminati e redditi bassi, proroga in arrivo per le comunicazioni sulle cessioni del credito.

Il Decreto Superbonus è stato approvato in Senato in via definitiva, confermando la sanatoria sui lavori non finiti ed i contributi statali per le famiglie a basso reddito; nel frattempo è in arrivo anche una proroga al 4 aprile per le comunicazioni al Fisco relative alle operazioni di cessione del credito e sconto in fattura per i lavori 2023.

Vediamo tutte le novità 2024 sul Superbonus in base ai più recenti provvedimenti approvati e a quelli in arrivo.

Cessione credito: proroga comunicazione

La Comunicazione web al Fisco relativa ai lavori effettuati nel 2023 è il consueto adempimento di invio dei dati su sconto in fattura e cessione del credito sui lavori di ristrutturazione che serve ad elaborare a dichiarazione dei renditi precompilata.

Non riguarda solo gli interventi agevolati con il Superbonus, ma tutte le detrazioni edilizie.

L’invio dei dati va effettuato di norma entro il 16 marzo ma l’ipotesi è quella di un rinvio di 20 giorni, con un rinvio al 4 aprile. L’ufficialità arriverà solo con un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.

L’anticipazione è del presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, Elbano de Nuccio, che spiega di aver ricevuto in questo senso conferme dal Governo, in risposta a una precisa richiesta arrivata dalla categoria.

Decreto Superbonus: aliquota 2024 al 70%

Non ci sono sostanziali modifiche nel testo approvato in Senato rispetto a quello del decreto di fine dicembre. L’incentivo dal 1° gennaio 2024 è sceso al 70%, ma c’è una sorta di sanatoria per evitare il contenzioso nei casi in cui i lavori agevolati con la vecchia aliquota del 100% non siano terminati entro lo scorso 31 dicembre 2023.

Gli interventi non ultimati dovranno applicare la detrazione al 70% ma chi ha già utilizzato l’incentivo fiscale al 100% non dovrà restituire nulla al Fisco.

C’è poi una norma a tutela di chi ha un reddito fino a 15mila euro, con un contributo statale a fronte dell’ultimazione di almeno il 60% dei lavori entro il 31 dicembre 2023. Non è ancora quantificata l’entità della somma, che spetta comunque in relazione alle spese dal 1° gennaio al 31 ottobre 2024.