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Riforma sanzioni fiscali e tributarie: ok a proporzionalità e non punibilità

di Alessandra Gualtieri

21 Febbraio 2024 13:31

Revisione del sistema sanzionatorio tributario, approvato in CdM lo schema di decreto legislativo che attua le novità della riforma fiscale in materia.

Approvata in Consiglio dei Ministri la riforma delle sanzioni fiscali, attraverso la revisione di una serie di provvedimenti normativi in materia.

In particolare, il Governo è intervenuto sull’applicazione delle sanzioni amministrative introducendo il principio della proporzionalità, anche per omessi versamenti.

Rimodulate anche le sanzioni per tributi molto comuni come l’imposta di registro, ipotecarie e catastali, bollo, assicurazioni e concessioni: eliminata la sanzione minima e massima e introdotto  anche in questo caso un importo proporzionale.

Sanzioni amministrative proporzionali

Con il nono decreto attuativo della delega fiscale, si interviene sulle sanzioni tributarie, amministrative e penali.

Approvando il decreto legislativo che attua le previsioni della riforma fiscale, il Governo apporta significative novità al sistema sanzionatorio. Se da un lato si ammorbidisce rispetto alle rigidità attuali, dall’altro si inasprisce per i “recidivi”.

  • Se è manifesta la sproporzione tra violazione e sanzione, questa è ridotta fino a un quarto.
  • Se è di particolare gravità la violazione commessa, la sanzione fissa, proporzionale o variabile, può essere invece aumentata.

Come ha commentato il Viceministro all’Economia, Maurizio Leo, le sanzioni amministrative saranno:

ridotte da un quinto a un terzo, avvicinandole ai parametri europei e introducendo un principio di maggiore proporzionalità.

Nello schema di decreto, si prevede una sanzione raddoppiata per chi incorre in analoga violazione nei tre anni successivi al passaggio in giudicato della sentenza che la accerta o la rende inoppugnabile.

Sanzioni penali: omissioni e norme incerte senza punibilità

In base alla riforma delle sanzioni fiscali, il contribuente che commette una violazione a causa di un’incertezza normativa obiettiva, resta non punibile per i 60 giorni successivi alle indicazioni dell’Amministrazione Finanziaria (circolari, interpelli o consulenze) se presenta una dichiarazione integrativa e versa l’imposta dovuta.

Non solo. Per le sanzioni penali, le  norme di non punibilità si adeguano agli indirizzi della giurisprudenza,

aiutando chi non può pagare per cause di forza maggiore, chi decide comunque di mettersi in regola, anche attraverso la rateizzazione, pagando l’intera imposta, le sanzioni (ridotte) e gli interessi.

Di contro, si andrà a colpire chi compie “comportamenti fraudolenti, simulatori ed omissivi a danno del Fisco”.