Non ci sono certezze ma l’iter di conversione in legge del Milleproroghe potrebbe portare con sé un’estensione dei termini per la Rottamazione. Allo studio della maggioranza di Governo c’è infatti la presentazione di un emendamento che prolunga i termini di versamento, dopo la mini-proroga del decreto Anticipi che aveva concesso fino al 18 dicembre per la seconda scadenza il calendario.
Possibile anche una riapertura della definizione agevolata per coloro i quali, dopo aver aderito, avevano smesso di pagare le rate.
Proroga Rottamazione: le ipotesi di estensione
Una prima idea sarebbe quella di consentire a chi non ha pagato le prime due rate della Rottamazione, decadendo dal beneficio, di rientrarvi saldando gli arretrati entro entro il 28 febbraio.
Altri emendamenti chiedono una proroga al 31 marzo per la regolarizzazione del ravvedimento speciale sulle dichiarazioni dei redditi.
Non mancano anche ipotesi di una vera e propria riapertura dei termini della Rottamazione quater: non solo dare la possibilità di mettersi in regola a chi aveva aderito entro il 30 giugno 2023, ma consentire anche nuove adesioni.
La definizione agevolata per come è oggi in vigore prevedeva il pagamento delle prime due rate entro ottobre e novembre, riguarda le cartelle esattoriali affidate all’Agente della Riscossione dal 2000 al 30 giugno del 2022. Ora si pensa di estenderne il raggio d’azione fino a dicembre 2022, comprendendo quindi la possibilità di rottamare nuovi carichi erariali. In quest’ultimo caso, evidentemente, l’apertura riguarderebbe anche coloro che attualmente sono nella Rottamazione, ai quali sarebbe data la possibilità di aggiungere nuove cartelle senza interessi e senza sanzioni.
Infine, si valuta anche un nuovo ravvedimento speciale per la dichiarazione dei redditi 2022, con sanzioni ridotte a un diciottesimo e la possibilità di versare il dovuto in otto rate di pari importo.
I prossimi step di Governo
Per definire la linea da seguire è in programma una riunione tra governo e maggioranza fissata per martedì 6 febbraio in commissione Bilancio. Poi, conti alla mano, l’ultima parola spetterà alla Ragioneria di Stato.
C’è anche una questione di liquidità per le casse dell’Erario: il gettito finora raccolto con la definizione agevolata è stato di gran lunga inferiore alle stime di Governo, ragion per cui si tenta di rastrellare ancora qualcosa prima che i crediti da riscossione diventino del tutto inesigibili.
Quelli al 31 dicembre ammontavano a più di 1.200 miliardi, di cui 163 milioni legati a cartelle e avvisi di pagamento, dei quali poco più di 100mila considerati come recuperabili.
Nel frattempo, un chiarimento fornito nei giorni scorsi dall’Agenzia delle Entrate ha specificato che non è possibile l’accesso a nuove rateizzazioni delle cartelle per i decaduti dalla Rottamazione quater, in caso di precedenti dilazioni scadute su domande presentate dopo il 16 luglio 2022.
Sempre che non intervengano nuove proroghe e maggiori flessibilità con i nuovi emendamenti allo studio.